Conflitto d’interessiO La parola a Ciampi!

Se il Centro-Sinistra vuole dare filo da torcere al premier Silvio Berlusconi sul conflitto d’interessi, deve mettere “sulla graticola” il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Ad affermarlo è stato il noto politologo Giovanni Sartori, intervenendo a Roma ad un confronto con il pubblico sul tema del conflitto d'interessi, organizzato dal gruppo dei Ds al Senato.

In questi giorni il ddl che porta la firma del ministro della Funzione pubblica Franco Frattini è in discussione appunto al Senato e vi sono stati alcuni "ritocchi", anche non marginali, rispetto al testo approvato alla Camera e a suo tempo contestatissimo. Ma la sostanza non è cambiata (Berlusconi potrà dunque continuare a possedere un impero economico e ad essere insieme Presidente del Consiglio, capo partito ecc. ecc.).

Il Centro-Sinistra ha presentato circa 500 emendamenti a quello che considera un disegno di legge tagliato su misura per Berlusconi, ma il grande interrogativo è già quello di un eventuale referendum abrogativo, che però presenta anche rischi di sconfitta per i promotori. Di qui l'idea di Sartori di puntare semmai su una pressione in merito sul Presidente della Repubblica.

Sartori ha poi parlato di "truffa" da parte del Centro-Destra, che accusa di invocare il meccanismo americano senza spiegare in cosa consiste: "Lì l'Office of Government Ethics dice a chi è in conflitto d'interessi e aspira a una carica pubblica: dismettere o blind trust. Quanto a Bloomberg, ha solo delle macchinette che danno informazioni sulla Borsa. E comunque le analogie si fanno tra presidenti (Berlusconi e Bush), non con il sindaco di New York".

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