Contributi alle emittenti: la proposta dell’Associazione Alpi

Un accorato appello per non tagliare i contributi –

Luca Montrone a nome dell’Associazione Alpi, con l’appoggio di Frt e Aeranti-Corallo, rivolge un invito accorato al Parlamento a non tagliare, per poi magari aumentare in futuro, i contributi pubblici alle Tv locali. Ma al Senato le cose non sono andate bene…

Ecco la lettera indirizzata ai singoli senatori dall'Associazione Alpi del 2 novembre scorso e sottoscritta anche da Frt Tv Locali e Aeranti-Corallo:

«Ill.mo Sen.,
l'asse portante dell'economia del Paese è costituito dalle PMI.
Le PMI, infatti, rappresentano il 70,8% del valore aggiunto totale dell'economia del Paese.
Esse affidano la comunicazione dei loro prodotti alle emittenti locali e quindi, più le emittenti locali sono forti, più sono in grado di comunicare il prodotto delle PMI attraverso la pubblicità, quindi farne aumentare i consumi, la produzione e, di conseguenza, i livelli occupazionali.
È ovvio che questa benefica spirale, in caso di debolezza delle emittenti locali, si verifica in negativo, poiché se le emittenti locali non hanno forza, non hanno fondi per poter investire in tecnologia, produzione e acquisto programmi, non riescono a comunicare degnamente il prodotto delle PMI agli utenti/consumatori, con conseguente contrazione dei consumi, della produzione e dei livelli occupazionali.
Questo importante legame è stato pienamente recepito dal Parlamento che in un ordine del giorno approvato all'unanimità da entrambi i rami nei mesi a cavallo tra il 1992 ed il 1993, prendeva atto “della stretta correlazione fra lo sviluppo del sistema televisivo locale e la crescita delle piccole e medie imprese” e impegnava quindi il Governo ad assumere iniziative idonee a sostenere l'equilibrio economico delle emittenti locali.
A seguito di questo ordine del giorno fu approvato l'art. 10 della Legge 422/93 che destinava - e destina - alle emittenti locali una cifra pari a 250 milioni di euro, da prelevare dalle immense risorse derivanti dal canone Rai, che i cittadini versano ogni anno.
Alle emittenti locali, però, questi fondi non sono mai arrivati per intero: nell'anno 2008 ammontavano a 150 milioni, dimezzati dalla legge finanziaria 2009 che li ridusse a 110 milioni per il 2009, 80 milioni per il 2010 e 60 milioni per il 2011.
Con un collegato alla Finanziaria approvato nel corso dell'anno, per il 2009 i contributi sono stati riportati a 150 milioni.
Rimane, quindi, il problema per gli anni a venire.
Il 13 maggio u.s. il Senato ha approvato un Ordine del Giorno con il quale si impegna il Governo “entro e non oltre la legge finanziaria 2010 a definire i contributi per l'emittenza locale in almeno 150 milioni di euro, a decorrere dal 2010”.
Sul suddetto Ordine del Giorno hanno espresso parere favorevole il Governo (Sottosegretario Sen. Urso) ed il Relatore (Sen. Paravia).
Orbene, dall'esame del DDL Finanziaria 2010 e del DDL Bilancio di previsione dello Stato emerge che, oltre a non essere stati colmati i tagli sui contributi relativi agli anni 2010 - 2011 c'è un ulteriore taglio di 10 milioni di euro anche sul 2012.
Ciò a fronte dell'impegno preso dal Governo con l'Odg suddetto. La situazione è estremamente grave.
Dallo studio dei bilanci 2007 delle Tv locali depositati presso l'Authority (quando i contributi ammontavano a 125 milioni) emerge che su 334 emittenti, 177 registrano utili per circa 25 milioni, mentre 157 registrano perdite per circa 25 milioni.
Nel 2008 e nel 2009 c'è stato un forte calo dei fatturati: - 30% sulla pubblicità nazionale, - 40% sui redazionali e una flessione - che è difficile attualmente conoscere in cifre - sulla pubblicità locale.
In questa situazione, pur con i contributi a 150 milioni, sicuramente dai bilanci 2008 emergerà una situazione più grave rispetto a quella dell'anno precedente, che diventerà drammatica nel 2009, sempre a parità di importo dei contributi.
Qualora il problema non si dovesse risolvere, e alla luce dei dati di bilancio e di fatturato suddetti, già dai primi mesi del prossimo anno tante Tv locali chiuderanno i battenti; le rimanenti, sempre nel corso dell'anno, tenteranno di restare in piedi licenziando il personale, ma - ciò nonostante - sarà difficilissimo sopravvivere. E, oltre a tutte le considerazioni sul ruolo delle Tv locali nel Paese, stiamo parlando di 5.000 lavoratori che rischiano seriamente di rimanere senza lavoro e della cancellazione di un settore imprenditoriale nato ben 34 anni fa, che ha dato grande impulso allo sviluppo economico del Paese.
Riportare in questa Finanziaria i contributi a 150 milioni certo non risolverà definitivamente i problemi, ma darà all'emittenza locale la possibilità di tentare la sopravvivenza, di fare progetti per il futuro in un momento in cui, con il passaggio al digitale, saranno necessari grandi investimenti per riempire di contenuti tutti i nuovi canali, di continuare ad essere punto di riferimento e cassa di risonanza per il settore delle PMI e di assicurare al Paese pluralismo attraverso la loro pluralità.
In Commissione Bilancio del Senato sono stati presentati tre emendamenti, tutti con lo stesso testo, e precisamente gli emendamenti 2.207, 2.199, 2.142, perfettamente in linea con l'Odg di maggio; essi portano le firme dei due Relatori Sen. Latronico e Sen. Saia, del vice presidente Sen. Garavaglia, e dei senatori Amoruso, Lettieri, Butti, Pistorio, Fleres, Tancredi, Germontani, Augello, Di Stefano, Oliva e Burgaretta, a testimonianza della rilevanza riconosciuta in Commissione Bilancio ai nostri problemi e la volontà di risolverli.
In Commissione Bilancio c'era, quindi, la volontà di approvare l'emendamento; c'è stato un problema di copertura e pertanto la Commissione ha optato per la cosiddetta “bocciatura tecnica per l'Aula”, al fine di consentire all'emendamento di essere valutato dall'Aula.
L'accorato appello che il settore televisivo locale, attraverso le tre Associazioni più rappresentative, Le rivolge è quello di consentirne la sopravvivenza attraverso l'approvazione dell'emendamento, perfettamente in linea con quanto previsto dall'Odg del 13 maggio.
RingraziandoLa sin d'ora per quanto potrà fare, porgiamo distinti ossequi.

Aeranti-Corallo (Marco Rossignoli) Associazione Tv locali FRT) (Maurizio Giunco) (Luca Montrone)».

Al Senato però le cose non sono andate bene. Come informa 'TeleRadioFax' di Aeranti-Corallo, la proposta «di incrementare le misure di sostegno per l'emittenza locale, nell'ambito del disegno di legge per la Finanziaria 2010, esaminato dal Senato nei giorni scorsi, ha, allo stato, prodotto esclusivamente un ordine del giorno, con cui il Governo viene genericamente impegnato a reperire tali risorse, mentre gli emendamenti al ddl presentati da alcuni senatori sono stati respinti dall'Aula. Il provvedimento è passato ora all'esame della Camera dei Deputati, dove AerantiI-Corallo (con le altre associazioni; Ndr.) si attiverà per chiedere l'approvazione dei suddetti emendamenti in tale sede. Come noto, le misure di sostegno all'emittenza locale (che vengono ripartite per l'85% al settore tv e per il restante 15% al settore radio), erano state ripristinate con l'originale dotazione (pari a circa 150 milioni di euro annui) solo per il 2009, mentre, in mancanza del rifinanziamento, la dotazione per l'anno 2010 sarà solo di 60 milioni».

E sarebbe evidentemente molto grave…

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