L’emittente che ha simboleggiato a lungo (come da nome) la posizione ‘ufficiale’ del Governo americano nel mondo, ora per qualcuno è ‘troppo indipendente’. Di qui un progetto per ricondurla all’ovile…
Lo scorso 30 aprile la Commissione competente ha rinviato alla Camera dei Rappresentanti del Parlamento Usa il Communication Reform Act, che mira ad una ristrutturazione dei media internazionali finanziati dal governo americano.
Se la legge venisse approvata e se questa venisse firmata dal presidente Obama, il gruppo radiofonico (e non solo) Voice of America perderebbe la sua natura originaria per diventare un media a sostegno della politica estera Usa. Infatti gli estensori della legge accusano Voice of America di essere diventata troppo indipendente e di assumere talvolta posizioni “anti americane”.
Con la nuova legge verrebbero ribaltati i principi della normativa del 1994 attualmente in vigore; in particolare verrebbe richiesto a Voice of America di essere “coerente con la politica estera degli Stati Uniti e di appoggiarla”; termini che possono essere interpretati in molti modi e che potrebbe andare a scontrarsi con quel principio di (relativa) indipendenza a cui aspira l'emittente. Non a caso il primo articolo della legge di riforma dice che il sistema radiotelevisivo statunitense esiste per incrementare valori e interessi degli Stati Uniti”.
Questa scelta preoccupa i giornalisti di Voice of America che ha iniziato a trasmettere il 24 febbraio 1942 come parte dell'Office of War Information e come mezzo della diplomazia americana per contrastare la propaganda nazista e poi cinese e sovietica. Nel 1976 il presidente Ford ne aveva consacrato i principi di “accuratezza, obiettività e completezza d'informazione”. Importante il suo ruolo nel periodo della 'guerra fredda'.
Attualmente Voice of America produce programmi culturali, 'isituzionali' e notizie in 45 lingue e raggiunge oltre 164 milioni di persone in tutto il mondo ogni settimana, in televisione, radio, web e piattaforme mobili. Nel 2013 aveva un budget di 196 milioni di dollari e 1.121 dipendenti.