Crozza e Canale 5: un duro venerdì per Brignano

Una nuova serie d’azione di Canale 5 targata Taodue che indaga sulla malavita al Nord ha vinto la serata di venerdì, lasciando indietro Brignano, mentre Crozza continua ad ottenere su La7 ascolti di tutto rilievo.

La terza puntata dello show di Enrico Brignano (con Liz Solari) dedicato alle meraviglie italiane, il primo appuntamento con la nuova serie di Canale 5, lo show di Maurizio Crozza, il talk di approfondimento, la trasmissione sulle persone scomparse, il programma sugli "amori criminali", film e telefilm: era questa l'offerta televisiva delle reti generaliste venerdì sera.

Alla fine Brignano su Rai1 ha ottenuto il 15,42% di share, mentre Porro su Rai2 con 'Virus' non è andato oltre i suoi standard (3,9%). Su Rai3 5,29% per la terza puntata della nuova edizione di 'Amore criminale' con Barbara De Rossi.

Su Rete 4 8,38% per 'Quarto grado' con Gianluigi Nuzzi ed Alessandra Viero e su Italia 1 8,44% per il film 'Racconti incantati'. Ma a dominare sempre la scena della sua rete (e non solo) è Maurizio Crozza su La7 che è arrivato anche stavolta all'8,75% per la nuova eccezionale edizione del suo 'Crozza nel Paese delle meraviglie'.

Resta Canale 5, che ha vinto la serata (18,85%) con la nuova convincente fiction 'Le mani dentro la città' con Simona Cavallari e Giuseppe Zeno.
La fiction di Taodue racconta una nuova storia di criminalità organizzata. Questa volta, però, ambientandola al Nord, a Milano, dove la 'Ndrangheta è sempre più presente. “Le mani dentro la città” prende spunto da numerosi fatti di cronaca che hanno reso il Nord Italia protagonista di traffici illeciti e sotto il controllo di famiglie della 'Ndrangheta.

Scritto da Daniele Cesarano, Claudio Fava, Barbara Petronio e Leonardo Valenti, con la regia di Alessandro Angelini, la fiction in sei puntate porta il pubblico a Trebbiate, immaginaria cittadina dell'hinterland milanese, dove una fabbrica sta per chiudere. I duecento operai, così, decidono di occupare lo stabile, per chiedere ai proprietari di ripensarci e di non bloccare la produzione. La famiglia che gestisce l'azienda, i Marruso, è una famiglia che attraverso l'attività lecita di un'impresa di ristorazione gestiscono lo spaccio di cocaina che arriva fino a Milano.

Attraverso questo traffico illegale, i Marruso hanno a che fare con una grossa quantità di denaro, che devono decidere dove investire. Per questo, la piccola fabbrica della cittadina sembra diventare un fastidio. In realtà, la mobilitazione degli operai darà il via ad una serie di situazioni che porterà i Marruso a dover lottare per difendere il proprio potere su Milano.

Lo sceneggiatore Claudio Fava, durante le conferenza stampa, ha voluto specificare lo stile realistico della fiction: “Stiamo parlando di una realtà che giorno dopo giorno si propone sempre in modo diverso, non come quando ho lavorato alla fiction il Capo dei Capi. Lì era “storia”, era tutto già scritto, per 'Le Mani dentro la Città' il lavoro è stato più difficile perché qui c'è una storia che si sta svolgendo ancora oggi”.

Pietro Valsecchi di TaoDue punta l'attenzione sull'importanza di raccontare anche l'impegno di chi non si vuole piegare a questi nuovi fenomeni e vuole lottare per la giustizia: “La nostra fiction non omette o censura le realtà anche più scomode, ma nello stesso tempo vuole mostrare il lato positivo di chi non si arrende al degrado e al ricatto”.

In chiusura invece una nota negativa per Canale 5, che domenica ha trasmesso un disastroso (a nostro parere) 'Giass' di Antonio Ricci. Un programma imbarazzante, francamente, con siparietti spesso molto volgari e talora privi di senso (ancora il Nord, il Centro e il Sud???), un fritto misto senza né capo né coda in cui è davvero spiaciuto siano stati coinvolti un comico di razza e di antica tradizione come Pino Caruso e addirittura Fiorello (intervistato o meglio ridotto al silenzio dai fratelli Merda, tanto per gradire). Il pubblico ha visto e saggiamente non ha gradito: neppure 12% di audience.

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