Cuba spegne la Cnn in spagnolo

Per i mezzi d’informazione non amati dal regime, compresi quelli stranieri, è sempre più difficile sopravvivere a Cuba, un Paese dove è vietato possedere le parabole.

Nonostante alcune concessioni marginali, e di facciata, alla libertà dei cittadini, il regime castrista continua a governare a modo suo Cuba, un Paese dove la libertà di stampa e di espressione è 'un pericolo' e dunque è praticamente inesistente. È di pochi giorni fa la notizia di due azioni che denotano - su piani diversi - nuove chiusure ai mezzi di comunicazione “non graditi”, prima con l'oscuramento della Cnn in spagnolo sull'isola e poi con la chiusura da parte di Google dell'account su Youtube di una Web Tv cubana vicino al governo.

La Cnn in spagnolo è stata oscurata sulla sua piattaforma satellitare, sulla quale rimane comunque la Cnn in inglese. Secondo quanto riferito da un tecnico della piattaforma Telecable, anche se non ci sono state conferme, l'oscuramento é avvenuto “per ordine dello Stato”. Le autorità, che peraltro non permettono ai cubani di avere le parabole (vendute però illegalmente), considerano alcuni canali di Tv straniere “un veleno”, in quanto “manipolano la realtà cubana per creare confusione e pessimismo tra la popolazione”.

Google ha invece chiuso l'account su Youtube di Cubadebate, sito web vicino al governo, dove Fidel Castro pubblica i suoi articoli, per motivi legali. Alla società è infatti stata mossa un'accusa di infrazione al diritto d'autore.
L'accusa è stata motivata dal fatto che Cubadebate ha diffuso un video girato a Miami riferito a Luis Posada Carriles, un ex agente della Cia che il regime castrista ha accusato di terrorismo. Il sito cubano ha protestato presso le autorità per quello che ha definito un “attentato contro la libertà di stampa”.

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