Cubovision cambia e si rafforza

Una via di mezzo tra Netflix e i palinsesti lineari. Si presenta così il nuovo Cubovision di Telecom, in cui ogni bouquet avrà il marchio del suo editore: le major Usa, la Rai, Rainbow, i film d’autore.

Vediamo l'esauriente articolo di Stefano Carli su 'Affari & Finanza' ('Repubblica'):

«Telecom riporta la distribuzione di contenuti video pregiati al centro del suo business plan e non è certo un caso che questa nuova iniziativa, che si concretizza nel lancio di una trentina di “canali” tematici di una pay tv tutta via Internet, si realizzi proprio ora. Perché? Perché oggi Mediaset è più debole (politicamente parlando, s'intende) e non ha la forza di frapporre ostacoli a un piano che va a colpire prima di tutto la sua traballante pay-tv. In secondo luogo perché ora la nuova Rai di Tarantola e Gubitosi ha dato subito il suo ok e fornirà a breve tre canali. Infine, perché prima o poi l'accordo tra Telecom e la Cdp si farà e con esso partiranno gli investimenti in fibra ottica. Perché se oggi, e ancora per un annetto, la rete italiana va bene così, tra poco, quando gli abbonati alla nuova Cubovision dovesse iniziare ad avvicinarsi al milione, potrebbe implodere per troppo traffico.

Va subito sgombrato il campo da un equivoco. La Cubovision che Telecom ha appena lanciato non è una Tv tradizionale. Sono contenuti che arrivano sul televisore viaggiando sulla rete Internet, ma a differenza di Netflix, non è un catalogo, diviso per generi ma comunque vastissimo in cui ognuno deve fare le sue scelte. È invece una via di mezzo tra la lista infinita di tutto ciò che c'è in Rete e una Tv tradizionale. Oggi dentro Cubovision ci sono una trentina di canali free (quasi tutte web tv, compreso una “all news” e un canale dedicato allo studio dell'inglese) e 27 canali a pagamento, che diventeranno presto 33 quando arriveranno i tre di Viale Mazzini, un canale organizzato da Aida e Doc.it, ossia le due associazioni di produttori e distributori di documentari italiani, e infine un canale con il marchio Rainbow, che metterà online i contenuti prodotti dalla società di Iginio Straffi, ossia le sue streghette Winx e ora i Gladiatori. E tra poco arriverà anche un canale targato Anica, ossia l'associazione dei produttori di cinema italiani, che sarà ovviamente interamente dedicato al cinema italiano.

Da tutto questo panorama in fermento manca un solo protagonista: Mediaset. Il Biscione per il momento sembra aver scelto di starne fuori. Di tutti questi canali Telecom sarà soltanto distributore e riscossore di abbonamenti e di pagamenti di film in pay per view. La formula non è nuova: è il più classico dei revenue sharing: un tanto al distributore e il resto girato agli editori. Dov'è allora la novità?

In due fattori. Il primo è l'ampiezza degli accordi. Paolo D'Andrea, responsabile del progetto, e Piero De Chiara, responsabile della programmazione (lavorano entrambi sotto la direzione consumer retail Italia che fa capo a Luca Rossetto) hanno passato gli ultimi mesi a stringere accordi con le major: da Abc a Nbc, da Viacom a Universal. Ognuna organizzerà uno o più canali, ciascuna con il proprio marchio e sono loro a decidere come caratterizzare ogni canale: film, serie tv. Per le major è una via per portare anche in Italia la loro strategia di presenza diretta sul mercato, senza più passare per la mediazione dei distributori di pay tv satellitari, in particolare Murdoch.

Il secondo fattore è invece il tipo di offerta. Sono canali tematici, ma non sono canali lineari: ossia non c'è un palinsesto giornaliero, come sulla Tv in chiaro ma anche sulla pay di Sky e Mediaset. Ogni canale propone ogni giorno una trentina di titoli, che ogni giorno variano con nuovi ingressi e titoli in uscita. È su questo catalogo limitato che gli utenti di Cubovision sceglieranno ogni giorno, costruendo da soli ciascuno il proprio personale palinsesto. E tutto questo a un costo fisso mensile: 9,90 euro per i primi sei mesi, per poi salire a 15 euro.

L'abbonamento dà quindi l'accesso a questo bouquet giornaliero di contenuti. Chi vorrà andare a pescare in cataloghi più vasti potrà farlo in pay per view. L'offerta di Cubovision si rivolge a tutte le famiglie italiane dotate di accesso a banda larga. Non importa se con Telecom Italia o con altri. Chi ha il contratto con Telecom, per l'Adsl o anche per il solo telefono, avrà il vantaggio che potrà pagare nella bolletta telefonica, gli altri pagheranno con la carta di credito.

Per i fornitori di contenuti Telecom svolgerà un complesso servizio di trasporto. Ma non solo. I contenuti messi in rete da Cubovision sono infatti potenzialmente scaricabili su ogni tipo di terminale, pc, tavolette, smartphone. Per arrivare a questo però serve un processo di elaborazione dei file per adeguarli ai diversi standard tecnologici dei software di gestione video. E anche questo è una parte non indifferente del servizio di distribuzione offerto da Telecom. Se un editore vuole oggi che i suoi contenuti siano fruibili su diversi terminali Web, specie i mobili, deve andare a trattare singolarmente con le Internet company: i-Tunes, Android, Microsoft. Con Cubovision in Italia fa tutto Telecom».

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