Forse, dopo tanti dolori, siamo davvero all’inversione di tendenza per gli investimenti pubblicitari che con il primo semestre 2014 potrebbero aver smesso di calare. Lo ha auspicato nella sua relazione annuale all’assembla UPA il presidente Sassoli de Bianchi
Vediamo cosa ha scritto in proposito il sito www.affariitaliani.it:
“Gli investimenti pubblicitari hanno superato le colonne d'Ercole della rassegnazione, nel 2014 chiuderemo in pareggio". Ad annunciarlo è il presidente dell'Upa (Utenti Pubblicità Associati) Lorenzo Sassoli de Bianchi nella sua relazione all'assemblea annuale, svoltasi al teatro Strehler di Milano. "Si aprono nuovi orizzonti in cui le marche si lanciano in cerca di una brezza favorevole, allontanandosi dalla bonaccia".
Insomma "dopo sei anni di catastrofi combinate e segni meno possiamo dire che l'emorragia si è arrestata". Si tratta di "un primo segno contrastante, confortato però dalla fiducia dei consumatori che è ai massimi dal 2010".
Il Presidente dell'Upa ha prospettato un balzo in avanti anche per le ricerche sull'audience, e in particolare per Auditel, il cui panel famiglie si allargherà dalle attuali 5.600 a 15.600, mentre è già partita la misurazione sperimentale dei contenuti televisivi sui pc e sui device mobili (smartphone e tablet). Nella relazione d'apertura del presidente non poteva mancare un riferimento diretto alla battaglia condotta negli ultimi tre anni per la riforma della Rai, “perché resti pubblica e governata da una Fondazione che sia espressione di chi paga il canone”. Sassoli ha rimarcato, inoltre, il concetto per cui “il nostro Paese senza la banda larga muore”.
Su questo campo però siamo ancora indietro, visto che nella classifica della velocità di connessione siamo all'89° posto su 193 paesi, in Europa siamo gli ultimi”.
In sostanza, il 2014 si chiuderà (si spera) con investimenti pubblicitari stabili sull'anno precedente. dopo un primo semestre in ulteriore calo del 2% circa.
Sassoli ha anche auspicato che il pareggio di fine anno possa trasformarsi magari in un + 1% e che dall'anno prossimo gli investimenti tornino a crescere con più decisione.