Non è una notizia di Radio o Tv ma è importante e ne diamo conto. “No comment” di Rcs Media group, editore del “Corriere”, sulle voci di dimissioni di Ferruccio De Bortoli dalla direzione. Si sta combattendo una delicatissima partita.
Nessun commento dal quartier generale del gruppo editoriale, dunque, nonostante le voci molto insistenti sul cambio della guardia alla direzione del quotidiano di via Solferino, lanciate ancora una volta per primo due giorni fa dal sito Dagospia. Quel che si sa è che già da qualche tempo De Bortoli, giornalista molto apprezzato e fautore di una linea indipendente del "Corriere" che era stata molto poco gradita in tempi recenti dal Presidente del Consiglio Berlusconi, pensava a un gesto di questo tipo, sia per ragioni politiche (non si sentiva più sostenuto almeno da una parte della proprietà) sia personali (stanchezza e logorio di una direzione che dura da sei anni, tempo quasi record per il "Corriere").
Si tratta ora di vedere che cosa succederà, perché la battaglia in corso potrebbe anche essere di tipo tattico. De Bortoli cioè, che ha ostentato distacco in queste ore dalle vicende che lo riguardano direttamente, si sarebbe effettivamente dimesso e forse vorrebbe proprio lasciare, ma potrebbe anche (forse) ripensarci di fronte a un sostegno da parte della maggioranza della complessa proprietà della Rcs e di una buona fetta del mondo politico-giornalistico, che infatti si è mosso in queste ore a suo favore.
In mezzo al guado c'è Cesare Romiti, che sarebbe fra i sostenitori del cambio della guardia ma potrebbe trovarsi di fronte soprattutto quella parte del mondo bancario ed economico che appare più vicina all'Ulivo e che è stata anche vincente di recente nella "partita" di Mediobanca.
Sarà un bel match. Nel tardo pomeriggio di oggi si riunirà comunque il patto di sindacato della Rcs Mediagroup, già Hdp, prima di uno o due consigli di amministrazione del gruppo (in predicato sono il cda di Rcs Media group e quello della Rcs Quotidiani). I soci sindacati dovrebbero affrontare chiaramente il tema della eventuale sostituzione del direttore responsabile del "Corriere".
Il sindacato di Hdp, lo ricordiamo, raccoglie il 44,88% del capitale e comprende Fiat (10,21%) rappresentata da Franzo Grande Stevens, Mediobanca (9,378%) rappresentata dal presidente Gabriele Galateri, Gemina (9,206%) con Cesare Romiti (che gestisce la società con il figlio Maurizio), Italmobiliare (4,8%) con Giampiero Pesenti, Generali (2,54%) con Raffaele Agrusti, Pirelli (1,9%) con Marco Tronchetti Provera, Banca Intesa (1,9%) con Corrado Passera, Sinpar (1,88%) con Luigi Lucchini, Smeg (1,18%) con Roberto Bertazzoni, Edison (1%) con Umberto Quadrino, Mittel (0,877%) con Giovanni Bazoli. Fuori dal patto ci sono le quote del gruppo Ligresti (5,1%) e del gruppo Caltagirone (2,01%).
Intanto si fa già il nome del successore di De Bortoli, identificato in Stefano Folli, attuale capo della redazione politica del ''Corriere della Sera''. Folli, 45 anni, è nato professionalmente alla "Voce Repubblicana" e ha collaborato con Giovanni Spadolini negli anni del governo del leader del Pri. Al Corriere è oggi notista politico. Sua la rubrica "Il Punto", appuntamento molto seguito sugli sviluppi della situazione nei Palazzi del potere.