Digitale Tv: succede di tutto

È uscito il nuovo regolamento Agcom sulla Tv digitale terrestre. Numerose le novità sulle attività di operatore di rete e di fornitore di servizi di media audiovisivi. Intanto il Ministero pubblica il bando per il ‘concorso di bellezza’. E c’è dell’altro…

Vediamo l'ampia analisi del provvedimento Agcom a cura dell'associazione Aeranti-Corallo:

«Con delibera n. 353/11/CONS del 23 giugno u.s., pubblicata in Gazzetta ufficiale n. 155 del 6 luglio 2011, l'Autorità per la garanzie nelle comunicazioni ha emanato il nuovo regolamento relativo alla radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale. Il provvedimento sostituisce il regolamento di cui alla delibera n. 435/01/CONS (ormai risalente a dieci anni fa), introducendo numerose, significative modificazioni alla stessa.

Vediamo, in sintesi, quali sono gli aspetti salienti del nuovo regolamento.

FORNITORI DI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI IN AMBITO LOCALE - Confermati i requisiti per l'ottenimento dell'autorizzazione a fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito locale commerciali (obbligo di capitale sociale minimo, interamente versato, non inferiore, al netto delle perdite risultanti dal bilancio, a euro 155 mila e minimo di 4 dipendenti in regola con le disposizioni vigenti in materia previdenziale), nonché per quelli a carattere comunitario (autorizzazione rilasciabile a fondazioni, associazioni riconosciute o non riconosciute e società cooperative prive di scopo di lucro che si impegnano a trasmettere non più del 5% di pubblicità per ora di diffusione e a trasmettere programmi originali autoprodotti per almeno il 50% dell'orario di programmazione giornaliero compreso tra le 7 e le 21). A decorrere dal 1° gennaio 2013 i requisiti di capitale e dipendenti non sussisteranno più.

- Il palinsesto diffuso dal fornitore di servizi di media audiovisivi dovrà essere identificato con un unico marchio per non meno di 24 ore settimanali; l'autorizzazione costituisce titolo anche per la trasmissione differita dello stesso palinsesto.

- L'autorizzazione a fornitore di contenuti radiofonici di cui alla delibera n. 664/09/CONS (regolamento per la radiofonia digitale) costituisce titolo per effettuare la trasmissione (in simulcast) sulla piattaforma Dvb-t. Inoltre, per tali contenuti radiofonici diffusi in Dvb-t, le numerazioni degli stessi non rientrano nel limite di sei Lcn previsto dalla delibera n. 366/10/CONS.
Come richiesto da AERANTI-CORALLO, viene mantenuto il tetto massimo, relativamente ai contributi per spese di istruttoria, di € 5.165 per le richieste di autorizzazione in ambito locale.

OPERATORI DI RETE IN AMBITO LOCALE E ASSEGNAZIONE DEI DIRITTI DI USO 
DELLE FREQUENZE TELEVISIVE DIGITALI TERRESTRI - L'attività di operatore di rete viene disciplinata (come stabilito dalla legge 101/08) dall'art. 25 del Codice delle Comunicazioni elettroniche.

- Per quanto concerne l'assegnazione dei diritti di uso delle frequenze, vengono richiamate, per gli operatori di rete in ambito locale, le disposizioni previste dall'art. 4 della legge 75/11, (definizione da parte del Ministero dello Sviluppo economico di graduatorie regionali basate sui requisiti di patrimonio netto, numero di dipendenti a tempo indeterminato, copertura del segnale e storicità).

- Ai fini di un uso efficiente dello spettro radioelettrico, il regolamento prevede l'obbligo, trascorsi sei mesi dalla data di definitiva cessazione delle trasmissioni televisive analogiche, di trasportare almeno sei programmi o palinsesti diffusi in tecnica SD ovvero almeno tre programmi o palinsesti diffusi in tecnica HD, ovvero ancora , in caso di diffusione mista SD ed HD, almeno quattro programmi televisivi di cui uno diffuso in HD. Qualora il blocco di diffusione abbia un NetRate inferiore a 19,91 Mbit/s nelle bande UHF IV e V e a 19,60 Mbit/s nella banda VHF-III, sulla base di esigenze oggettive e previa autorizzazione del Ministero, potrà essere diffuso un numero inferiore di programmi a condizione che sia comunque diffuso almeno un programma SD ogni 3 Mbit/s.

- L'operatore di rete in ambito locale può fornire servizi di trasmissione e diffusione a fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale, rispettando una serie di condizioni, e precisamente: a) la capacità trasmissiva offerta non può superare quella necessaria a trasportare due programmi nazionali per ciascun multiplex; b) la capacità trasmissiva non può essere offerta a fornitori di contenuti nazionali controllati da o collegati con gli operatori di rete televisiva nazionale; c) la capacità trasmissiva utilizzata per il trasporto del contenuto nazionale deve consentire una copertura di almeno il 50% della popolazione nazionale nel periodo di switch-over e una copertura di almeno l'80% della popolazione nazionale alla data dello switch-off nazionale, da conseguire mediante forme di consorzio o intese da parte di operatori di rete in ambito locale; d) ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale trasportati da operatori di rete locali spettano le numerazioni dei canali a diffusione nazionale previste dalla delibera n. 366/10/CONS secondo i generi di programmazione ivi previsti.

I contributi dovuti per i diritti di uso delle frequenze per le trasmissioni televisive digitali restano determinati, in via transitoria sino alla fine dell'anno di definitiva cessazione delle trasmissioni analogiche su tutto il territorio nazionale, nell'1 percento del fatturato conseguito dal complesso dell'attività radiotelevisiva svolta su frequenze terrestri effettuata dal gruppo di appartenenza.

OBBLIGO DI MUST CARRY - Si tratta di una delle novità più rilevanti per gli operatori di rete in ambito locale contenute nel provvedimento. Come disposto dall'art. 4 della legge 75/11, infatti, i soggetti che diverranno operatori di rete in ambito locale sono obbligati a cedere una quota della capacità trasmissiva ad essi assegnata (c.d. obbligo di must carry), non inferiore a due programmi, a favore dei soggetti legittimamente operanti in ambito locale alla data del 1° gennaio 2011, non destinatari di diritti di uso delle frequenze (in quanto non utilmente collocati nelle graduatorie che verranno redatte).

MODALITA' E CONDIZIONI ECONOMICHE DI CESSIONE DELLA CAPACITA' 
TRASMISSIVA DELLE RETI TELEVISIVE LOCALI (OBBLIGO DI MUST CARRY) - Come richiesto da AERANTI-CORALLO, l'Agcom ha disciplinato all'interno del regolamento (e non mediante separato provvedimento, come inizialmente ipotizzato) le condizioni che regolano l'obbligo di must carry per gli operatori di rete locali destinatari dei diritti di uso delle frequenze. In particolare: la capacità trasmissiva oggetto di cessione non deve essere inferiore a quella necessaria per veicolare due programmi e, in ogni caso, non inferiore a 6 Mbps; entro 15 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie regionali (previste dalla legge 75/11), i soggetti assegnatari dei diritti di uso delle frequenze debbono comunicare alla Agcom il listino di cessione della capacità trasmissiva.

Le tariffe dello stesso non possono essere inferiori a € 0,010 e superiori a € 0,016 per 1 Mbps per abitante, prevedendo comunque condizioni di favore per i fornitori di servizi di media audiovisivi a carattere comunitario. I listini verranno resi pubblici dall'Agcom sul proprio sito entro 5 giorni dalla ricezione. Le tariffe sono soggette ad aggiornamento annuale in base agli indici Istat; entro 15 giorni dalla pubblicazione dei listini, i soggetti non assegnatari dei diritti di uso delle frequenze in base alle succitate graduatorie, comunicano la propria manifestazione di interesse alla Agcom indicando l'operatore di rete, la capacità trasmissiva richiesta e l'area territoriale di interesse; l'Agcom provvede all'associazione della capacità trasmissiva degli operatori di rete ai fornitori di servizi di media audiovisivi che ne fanno richiesta entro i successivi 15 giorni e, comunque, prima dello switch-off dell'area tecnica o regione interessata.
In caso di richieste non compatibili tra loro l'Autorità, sentiti gli interessati, procede al soddisfacimento delle richieste secondo l'ordine delle succitate graduatorie, tenendo altresì conto, al fine di soddisfare il maggior numero di richieste, della quantità di capacità trasmissiva richiesta da ciascuno e delle aree territoriali di maggior interesse del richiedente stesso.

I contratti di cessione della capacità trasmissiva: hanno durata pari a quella del titolo abilitativo alla diffusione di servizi di media audiovisivi del richiedente (cioè 20 anni); devono prevedere la possibilità di rinnovo automatico alla scadenza del titolo; devono altresì prevedere per l'operatore di rete la possibilità di dichiarare la risoluzione del contratto in caso di mancato pagamento dell'affitto della capacità trasmissiva decorsi 15 giorni dalla ricezione mediante raccomandata a/r di apposita diffida di pagamento.

Dopo quattro mesi dallo switch off dell'area tecnica interessata, l'eventuale capacità trasmissiva non collocata torna nella piena disponibilità dell'operatore di rete, che la può utilizzare direttamente o cedere a terzi».

Fra i temi più interessanti la questione delle Radio sulla piattaforma DVB-T:

«A seguito della semplificazione operata dal nuovo regolamento sulla Tv digitale terrestre all'accesso delle radio sulla piattaforma Dvb-t, per diffondere in simulcast i contenuti trasmessi in analogico, è ora necessario che la Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico emani al più presto il bando per l'attribuzione delle numerazioni dell'ordinamento automatico dei canali (Lcn) di tali programmi radiofonici (la delibera 366/10/CONS dell'Agcom prevede, al riguardo, l'arco di numerazione 701-799). In questo modo, la Radio avrà ulteriore possibilità di diffusione dei propri programmi».

Nel frattempo è uscito anche il bando per il famoso “Beauty contest”:
«A seguito della delibera n. 497/10/CONS della Agcom, il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato (in Gazzetta ufficiale 5a serie speciale, n. 80 del 8 luglio u.s.) il bando di gara per l'assegnazione di diritti d'uso delle 5+1 frequenze destinate al beauty contest per la tv digitale terrestre. Contemporaneamente è stato pubblicato anche il disciplinare di gara. Il termine per la presentazione delle domande è di 60 giorni dalla pubblicazione. Il bando prevede che vengano messe in gara 6 frequenze, 5 delle quali destinate alla diffusione in standard Dvb-t e una (quella del “lotto C”) in standard Dvb-h/Dvb-t2.
Le frequenze in gara, suddivise in tre lotti, sono, in base al disciplinare:

LOTTO A: canale 6 (sostituito dal canale 7 nelle aree tecniche 2, 3, 4 7, 8, 9, 15 e 16); canale 25 (sostituito dal canale 23 nelle aree tecniche 8, 9 e 16); canale 59 (sostituito dal canale 28 nelle aree tecniche 1, 2 e 3; e sostituito dal canale 24 nelle aree tecniche 4, 5, 6, 7, 10, 11, 14 e 15).
LOTTO B: canale 55; canale 58.

LOTTO C (Dvb-h o Dvb-t2): canale 54.

AERANTI-CORALLO sta valutando le iniziative da intraprendere, in quanto, a parere della stessa, le frequenze dei lotti B e C avrebbero potuto essere destinate all'emittenza locale per recuperare una parte delle frequenze sottratte al settore dalla riassegnazione dei canali 61-69, prevista dalla legge 220/10, ai servizi di comunicazione mobile in larga banda».

Ancora novità sui prossimi switch-off, poi. Vediamo cosa ha scritto stavolta la Frt:

«L'Associazione Tv Locali della FRT ha tenuto un'audizione presso l'Agcom sul tema della revisione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha, infatti, avviato il procedimento di completamento della pianificazione di dettaglio delle frequenze digitali da destinare alle emittenti locali nelle aree tecniche corrispondenti alle regioni Liguria, Toscana, Umbria e Marche e alla provincia di Viterbo.
Nel corso dell'audizione l'Agcom ha reso noto le frequenze potenzialmente pianificabili in ciascuna area tecnica il cui numero è il seguente: 19 canali per Liguria e Toscana e 20 canali per le Marche.
Va detto che una frequenza tra quelle pianificate comprende anche la frequenza UHF spettante al MUX 1 della Rai. L'Associazione Tv Locali ha evidenziato ai dirigenti dell'Agcom l'incongruenza della pianificazione prospettata in sede di consultazione proprio con quanto disposto dalla legge 75/2011, in quanto quest'ultima prevede l'assegnazione delle frequenze sulla base di graduatorie regionali, mentre la pianificazione è stata predisposta (salvo ripensamenti) per aree tecniche comprendenti, in alcuni casi, più regioni. Occorrerebbe, quindi, valutare la possibilità di procedere ad una pianificazione su base regionale mediante la decomposizione delle reti in ambito locale. È stato anche fatto presente che la riserva del terzo a favore dell'emittenza locale debba essere rispettata non solo numericamente ma anche qualitativamente, soprattutto con riferimento ai problemi interferenziali con la Francia e con la Croazia.
Infatti attualmente in Corsica sono stati attivati i canali 21, 31, 34, 44 e 51 ed a breve saranno attivati anche i canali 24 e 53. In Costa Azzurra sono attivi i canali 22, 25, 28, 39 e 38 e saranno accesi anche i canali 29 e 45, senza considerare che i canali 27, 35 e 41 sono stati assegnati, in base a quanto stabilito dall'accordo di
Ginevra 06, al Principato di Monaco.

La Croazia ha attivato i seguenti canali (come da piano
di Ginevra) : 23, 28, 29, 34, 39, 42, 45, 46, 53, 57 e il 61».

E mentre si discute delle ultime pesanti norme imposte dalla manovra finanziaria del Governo (in velocissimo esame in Parlamento) ecco che l'avvio delle operazioni per il beauty contest ha le prime rilevanti conseguenze, come ci ha spiegato il 'nostro' Oliviero Dellerba:

Con un colpo di bacchetta magica, il Biscione ha spento le frequenze di Mediaset 6 (il famigerato canale 58) in tutta Italia (non in Sardegna, giacché in quella regione aveva ottenuto la licenza per sei bouquet) nel corso della giornata del 13 luglio. Similmente Telecom ha preferito spegnere il mux Timb 4 (canali 54 e 55 a seconda delle zone), per il momento solo in Lombardia e Campania dove esistevano contenziosi con le emittenti locali. Le operazioni di spegnimento (avvenute quasi in concomitanza con la pubblicazione del bando per il beauty contest) si sono già concluse per Mediaset, mentre per Telecom sono durate un paio di giorni. Per le altre regioni Timb sta aspettando un parere da parte del Ministero dello Sviluppo Economico».

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