La legge Melandri sulla vendita dei diritti collettivi del calcio è stata approvata alla Camera e attende il via libera del Senato; scontenti i grossi club calcistici. Mediaset vuole lo sconto sui diritti “in chiaro”.
Il 23 gennaio la Camera ha approvato il disegno di legge 1496 sulla vendita collettiva dei diritti delle squadre di calcio.
Il testo, elaborato dai Ministri Melandri e Gentiloni è passato con 259 sì, 135 no e 38 astenuti e dovrà essere ora approvato dal Senato; successivamente, entro sei mesi, il Governo dovrà stabilire i criteri attuativi del pacchetto normativo.
Fino ad ora i club calcistici hanno venduto individualmente di diritti televisivi delle loro partite, creando un'enorme differenza tra il costo dei diritti della 5 squadre maggiori e le minori. Con la nuova legge sarà messa in vendita dalla Lega Calcio la cifra complessiva relativa ai diritti televisivi, che per la prossima stagione calcistica è stimata intorno agli 888 milioni di euro (stiamo parlando dei diritti in chiaro e criptati della serie A).
Il 50% degli introiti verrà diviso in parti uguali tra i club, mentre il restante 50% sarà diviso per bacino d'utenza dei club e per "meriti sportivi".
La legge non piace ai club maggiori, come Milan o Juventus, che temono di perdere dai 30 ai 40 milioni all'anno, mentre per il ministro Gentiloni permetterà di porre un freno alle quotazioni arbitrarie dei club e alle eventuali posizioni dominant, soprattutto prevedendo una distribuzione tra le società. "Con la negoziazione collettiva dobbiamo evitare scenari di concentrazione - ha detto Gentiloni - , sia per il mercato che per il calcio. Noi invece introduciamo una disciplina nella quale i contratti avranno tempi ragionevoli, al massimo tre anni. Questo non risolverà di per sé il problema delle posizioni dominanti, ma impedirà loro di rafforzarsi. Il nostro provvedimento si estende a tutti gli operatori, non si tratterà di una bacchetta magica liberatrice, ma non consentirà gli accaparramenti e ci sarà maggiore liberalizzazione anche tra i soggetti emergenti".
Secondo il Ministro Melandri, invece, la legge "darà equilibrio ed equità a tutto il mercato italiano: ci mettiamo finalmente al passo con l'Europa".
Questa nuova legge arriva anche in un momento critico per i programmi televisivi sul calcio, che registrano una flessione dello share rispetto alla passata stagione calcistica, mentre le dirette televisive sono più seguite, determinando, in particolare, una crescita degli ascolti per la Tv satellitare.
Proprio ieri, Mediaset ha presentato presso il Tribunale di Milano un atto di citazione contro la Lega Calcio con il quale chiede una riduzione del prezzo pagato per i diritti televisivi in chiaro del campionato di serie A, a causa dello scandalo che ha portato, tra l'altro, alla retrocessione della Juventus. Secondo l'azienda, il campionato privo della squadra più vittoriosa d'Italia vale meno di quanto sborsato.
"Mediaset - spiega un comunicato aziendale - è stata costretta alle vie legali dall'atteggiamento della Lega Calcio che non ha mai dato concreto seguito alle richieste di modificare consensualmente il contratto in essere, concluso prima di Calciopoli".