Come volevasi dimostrare: la partita era importantissima ma non poteva disputarsi - verrebbe da dire ‘per impraticabilità del campo di gioco’ - ed è stata allora rinviata ai prossimi mesi, con un esito finale che a questo punto è totalmente incerto.
Allestita di gran corsa con l’illusorio obiettivo di battere quelli della Champions League, l’asta per i diritti del calcio di Serie A ha avuto un esito nullo, questa volta non (come la volta scorsa) per la lotta a coltello fra i broadcaster (con successiva trattativa privata, polemiche a non finire, inchieste giudiziarie e quant’altro) ma proprio per mancanza di offerte.
Non è che la materia non interessi, evidentemente, né che le Tv siano tutte senza soldi, è che per far sì che l’asta indetta dalla Lega Calcio e da Infront potesse avere come esito un introito finale superiore al triennio precedente serviva davvero un miracolo, considerando anche tutti i paletti che sono stati posti dalle Autorità e le difficoltà di Mediaset Premium in questo periodo. Infatti Mediaset, dopo aver provato senza successo a fermare la gara a suon di ricorsi, alla fine non ha presentato alcuna offerta, neppure per il famoso pacchetto B riservato al digitale terrestre e privo di grande appeal per la mancanza di alcune grosse squadre. Che ciò sia avvenuto più o meno d’accordo con Vivendi, come qualcuno dice, alla fine non importa molto, perché l’esito finale è sempre lo stesso: nessuna offerta e nessuna partecipazione alla gara.
Una gara che neppure Sky ha voluto ‘riconoscere’ fino in fondo, visto che, se ha ‘onorato l’impegno’ per il pacchetto A per il satellite offrendo 230 milioni (30 più della base d’asta), ha ‘snobbato’ di fatto il D, il pacchetto che doveva essere più ‘sostanzioso’, visto che assegnava i diritti per tutte le piattaforme di molte squadre, anche ‘di grido’, e ‘vantava’ un bel numero di incontri in esclusiva (per dire, i derby di Roma): Sky per il D ha offerto solo poco più della metà della base d’asta, ovvero 210 milioni anziché i 400 richiesti come minimo. Quasi una ‘mancata partecipazione’, dunque.
Totale dell’offerta Sky: 440 milioni e siamo evidentemente lontanissimi dagli obiettivi della Lega Calcio, un miliardo circa complessivo.
In Lega probabilmente non se lo aspettavano e poiché per il resto sono arrivate solo (basse) offerte da parte di ‘outsider’ tutte da valutare e Mediaset, come detto, ha ‘declinato’, non restava che annullare la partita.
Come ha comunicato il commissario Tavecchio, si riparte allora da capo (altro che Champions!) e si rinvia la partita di diversi mesi: “Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, con voto unanime l'assemblea della Lega Serie A ha deciso di non assegnare i diritti Tv a nessuno dei concorrenti. Si procederà con un nuovo bando in cui il valore di partenza sarà quello indicato in questo bando, ossia un miliardo di euro, e ci sarà tempo fino a novembre-dicembre, sei mesi prima dell'inizio della prossima stagione”.
Insomma, ci si riproverà ma sarà ancora molto dura. Il presidente della Sampdoria Ferrero ha invece rilanciato l’ipotesi (che sa però di ‘ultima spiaggia’) del canale Tv della stessa Lega, una prospettiva tutta da capire persino quanto a fattibilità.
Dopo tante parole, poi, gli altri ‘grandi’ interessati al calcio non si sono fatti avanti, forse prevedendo anch’essi un esito del tutto interlocutorio.
Perform Group è stata l’unica ad avanzare proposte per i pacchetti C1 e C2 (quelli internet) ma ben al di sotto del minimo richiesto di 100 milioni ciascuno. Al notaio della Lega è stata consegnata anche una busta chiusa intestata alla Italian Way srl, una società neocostituita e qui non sono stati resi noti il tipo e il contenuto dell'offerta.