Diritti Tv del calcio: una ‘torta’ che fa gola

Conflitto e poi 'provvisoria pace' –

Divisioni nella Lega Calcio sul fondamentale tema dei diritti televisivi, che assicurano al costosissimo ‘carrozzone’ di andare avanti. Per qualcuno Infront ha ben operato e può andare avanti, per altri è ora di cambiare…

“Riparte la 'battaglia' per i diritti Tv del calcio. Nell'ambito della Lega Calcio è in discussione la ripartizione dei diritti per il prossimo triennio 2015-2018.
È un tema molto 'caldo', ovviamente, è c'è anche il rischio del muro contro muro. In una lettera del mese scorso sottoscritta da sette società - Juventus, Inter, Roma, Sassuolo, Verona, Fiorentina e Sampdoria - venivano contestati aspramente i criteri di ripartizione della ricca «torta» dei diritti radio-televisivi (che frutta circa un miliardo di euro, ma i club vorrebbero ritoccarla al rialzo, puntando soprattutto sull'aumento degli introiti dei diritti esteri che, ad oggi, fruttano 127 milioni) puntando il dito sulla scarsa trasparenza dei criteri di ripartizione.

Le 'sette sorelle' contestano in particolare l'affidamento del ruolo di advisor nella gestione dei diritti televisivi ad Infront, la società che si occupa di curare il marketing ed il reperimento sponsor di squadre come Milan e Lazio, schierate infatti su un fronte contrapposto, oltre che di altri club come Cagliari, Catania, Genoa, Livorno e Palermo. Una vera e propria battaglia di potere, che si rispecchia anche negli equilibri della Lega di Serie A.

Fautori del ribaltone che escluderebbe Infront (che però, appunto, ha potenti alleati) sono le società rimaste fuori dalle cariche istituzionali assegnate in seguito alla turbolenta rielezione di Maurizio Beretta e schieratesi qualche mese fa in favore della (poi mancata) nomina di Andrea Abodi.

In alternativa a Infront è entrato nelle trattative IMG, che ha chiesto ufficialmente di partecipare al bando da advisor.

Venerdì 20 settembre, sono comunque sfilati in Lega tutti gli interessati al tema. Come scrive l'agenzia LaPresse, “a presentarsi davanti ai presidenti della società di Serie A sono stati Antonio Marano, vice direttore generale della Rai, Riccardo Silva, presidente della MP&Silva licenziataria per i diritti esteri, Marco Giordani, amministratore delegato Rti, ed Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia. Presente anche Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, l'adivsor attualmente detentore dei diritti.
"Abbiamo sentito 4 interessanti relazioni ed abbiamo avuto l'opportunità di fare un approfondimento della situazione in essere e degli scenari futuri" - ha spiegato il presidente Maurizio Beretta. Il numero uno della Lega, allo stesso tempo, ha precisato che "si è trattato di un meccanismo che riguarda un'analisi ed un approfondimento del quadro in essere e che nulla ha che vedere con il bando (quello relativo all'assegnazione del triennio 2015-2018, ndr) che deve essere realizzato secondo le procedure note. All'uscita della riunione il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha parlato di "una rappresentazione delle eventualità, delle opportunità e delle problematiche", per definire la giornata, specificando che all'interno dell'assemblea non ci sono spaccature, nonostante la lettera delle '7 sorelle' inviata a fine agosto alla Lega.

Il prossimo passo, ha aggiunto Beretta, sarà l'assemblea di Lega Serie A convocata per il 7 ottobre. Ed a chi gli chiede se in futuro il valore del calcio italiano potrebbe essere più alto oppure più basso a causa della crisi il presidente di Lega risponde che l'assemblea 'è convinta che il calcio italiano abbia un grande valore'”.

L'agenzia Radiocor ha inoltre fatto i conti in tasca a un'altra società coinvolta in tutta la questione, Media Partners & Silva:

“Un fatturato complessivo di 420 milioni, di cui circa 120 realizzati con i diritti Tv della Serie A per la stagione in corso. Sono i numeri dell'esercizio 2013-14 della Media Partners & Silva, il gruppo specializzato nelle licenze televisive dello sport finito in questi giorni al centro del dibattito tra Lega Calcio e società calcistiche sul valore economico della Serie A italiana. Secondo le stime della stessa società, che Radiocor è in grado di rivelare, l'esercizio 2013-14 del gruppo guidato da Riccardo Silva porterà ricavi per 420 milioni: 150 milioni con le licenze della Premier League inglese di cui ha l'esclusiva per 52 Paesi; 120 con la Serie A e 30 con il campionato francese, competizioni di cui è licenziatario unico per tutto il mondo. I restanti 120 milioni arriveranno da campionati meno popolari e altri sport.

Sul calcio italiano, il gruppo Silva si è aggiudicato i diritti internazionali delle stagioni 2012-13, 2013-14 e 2014-15 rispettivamente per 114, 117 e 120 milioni e quindi per complessivi 351 milioni.
Il "caso Silva" è nato dalla pubblicazione, da parte di Radiocor, dei conti irlandesi della Media Partners & Silva Limited, che hanno originato un dibattito tra gli addetti ai lavori del calcio e della Tv. Due gli elementi sotto la lente: in primo luogo, i rapporti tra Riccardo Silva (proprietario anche di Milan Channel) e l'advisor della Lega Calcio nella gara sui diritti, cioè la Infront Italia di Marco Bogarelli (a sua volta advisor del Milan), di cui Silva è stato partner in passato; in secondo luogo, il valore economico del calcio italiano all'estero ritenuto da alcuni troppo basso rispetto ad altri campionati esteri.

Secondo stime basate sui conti della Mp&Silva e di altre società attive nella compravendita di diritti internazionali infatti, il giro d'affari delle licenze estere della Premier League inglese è di circa 650 milioni, quello della Liga spagnola di 130 milioni, quello della Bundesliga di 60 milioni, quello della francese Ligue 1 di 30 milioni, quello della Eredivisie (Paesi Bassi) 7 milioni.
Nei conti della holding irlandese Media Partners & Silva Ltd sul 2011-12 l'incasso derivante dalla compravendita dei diritti di Serie A e B (questi ultimi valgono circa un milione di euro) ammontava a 213 milioni, una cifra più che doppia rispetto a quanto la società aveva speso per rilevarli (90 milioni) nella gara indetta dalla Lega assistita da Infront. Lo stesso Silva ha però precisato nei giorni scorsi che i 213 milioni riportati comprendevano anche ricavi da altri campionati e che le entrate dalla sola Serie A ammontavano per quell'esercizio a 95-100 milioni.

A commento dei numeri sull'aggiudicazione dei diritti italiani, dalla Mp&Silva ricordano poi che nelle varie gare della Lega sui diritti esteri l'offerta risultata vincente è stata del 20% superiore a quella del secondo candidato. Nell'ultima asta avvenuta nel 2011 l'offerta di Mp&Silva si era imposta su quella della Sportfive del gruppo Lagardére.
La Mp&Silva non redige al momento un bilancio consolidato comprendente tutte le sue attività sparse tra holding irlandesi e lussemburghesi e società operative a Londra, Singapore e Stati Uniti anche se - a quanto si legge nelle relazioni di bilancio delle singole società - è in corso dal 2012 un ampio riassetto finalizzato a riorganizzare la complessa struttura societaria sotto un unico cappello, ovvero quello della lussemburghese MP&Silva Holding SA. La riorganizzazione non riguarderà solo le scatole societarie ma anche l'aspetto proprietario: se attualmente Silva risulta titolare unico della irlandese e condivide invece con il ceo Andrea Radrizzani il controllo delle lussemburghesi, alla fine del riassetto i due manager-imprenditori dovrebbero dividersi pariteticamente i pacchetti azionari dell'intero gruppo”.

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