Cordoglio per la scomparsa di Paolo Giuntella, ‘quirinalista’ del Tg1. A colpire tutti noi però è stata l’improvvisa scomparsa di Salvatore Provolenti, notissimo caporedattore dell’Ufficio Stampa Rai.
Il giornalista del Tg1 Paolo Giuntella è morto nei giorni scorsi a Roma. Giuntella, 61 anni, era malato da tempo ed era il 'quirinalista' del Tg1 (lo era già stato durante il settennato di Ciampi). Colpito da un male che non perdona, ha lottato con dignità senza mai rinunciare al suo impegno professionale, fino agli ultimi giorni. Di lui si ricorda anche l'impegno per la libertà d'informazione, visto che era stato uno dei fondatori del Gruppo di Fiesole.
L'altro lutto in casa Rai ci riguarda ancor più da vicino. È infatti morto giovedì sera, improvvisamente, per un infarto, il caporedattore Salvatore Provolenti, a soli 59 anni.
Provolenti era giornalista professionista dal 1977 ed era entrato in Rai nel 1983, dopo aver lavorato in alcuni giornali economici. Nel 1987 era stato tra i fondatori di Televideo. Lascia la moglie e due figlie.
La sua attività, quella per cui ci era noto da tanti anni, era quella che svolgeva all'Ufficio Stampa della Rai. E qui si apre un capitolo personale, oltre che professionale, perché Provolenti, da anni appunto, era un amico, oltre che un collega cui ti rivolgevi quando avevi bisogno di 'assistenza', di contatto o di notizie dalla Rai. Sempre disponibile, spesso ti sembrava autenticamente entusiasta del suo lavoro e della sua azienda, mai ti lasciava solo e ti faceva capire che apprezzava e sosteneva anche il tuo lavoro.
Era un aziendalista vero che amava davvero la Rai (soprattutto la 'sua' RadioRai), ma anche un collega che capiva i tuoi problemi, ti aiutava con convinzione e quando era necessario mediare, lo faceva senza problemi, consapevole anche dell'importanza del tuo lavoro, che comunque rispettava e sosteneva, appunto, senza però mai derogare dai suoi doveri nei confronti dell'azienda.
La sua improvvisa scomparsa ci lascia tristi e sbigottiti. Grazie di tutto, Salvatore, ti ricorderemo sempre con affetto e ci spiace solo di non avere avuto il tempo di ringraziarti per quanto hai fatto per Millecanali e per tanti altri giornali in tutti questi anni.
Mauro Roffi