Ci sono problemi a Milano dopo lo switch-off (in parecchi lamentano di non vedere più La7, per esempio) ma nel Veneto è andata peggio, a quanto pare. Confusione, mancanza di una LCN ufficiale, impreparazione complessiva…
Un mattino difficile in Veneto, quello di mercoledì 1 dicembre, sopratutto per i telespettatori anziani, colti di sorpresa dal passaggio al digitale terrestre e privati improvvisamente di una importante compagnia, improvvisamente 'imbiancata'.
Centralini telefonici dei giornali, emittenti locali, la stessa Rai di Venezia e negozianti, oltre ad antennisti ed associazioni, sono stati presi di mira da richieste di aiuto, per la maggior parte provenienti da signore anziane che si aspettavano che il solo collegamento del decoder fosse sufficiente a far filare tutto liscio o spaventate dalla nuova numerazione. Molti ritardatari hanno poi affollato i centri commerciali per l'acquisto del decoder stesso.
Per la maggior parte del Veneto, corrispondente a circa 4 milioni di utenti (l'alto Vicentino, una parte del Trevigiano, il Bellunese e la zona di Portogruaro, le zone dipendenti dai ripetitori di Col Visentin-BL, Piancavallo-PN e altre 'minori' sono in programma di qui al 10 dicembre), l'ASO, ossia l'analog switch off è avvenuto di notte, nel buio, anche se il termine ultimo per lo spegnimento era stato fissato dal Ministero, come dovunque, alle ore 10.00. I più preparati hanno potuto gustare la nuova i Tv con i suoi quasi trecento canali sin dalla prima colazione, grazie al lavoro notturno delle squadre tecniche: 24 squadre solo per Raiway (12 sui ripetitori e 12 sul territorio per la verifica del segnale), coordinati da Ferdinando Andreatta, già alle 2.00 pronto a premere il tasto dal ripetitore centrale di Monte Venda che al quotidiano “La Nuova Venezia ha rivelato con soddisfazione “Tutti i nuovi 54 impianti sono stati collegati e sono regolarmente funzionanti”, mentre Beppe Gioia, caporedattore della sede veneziana della Rai ha fatto eco :“Alle 8.00 eravamo in onda regolarmente”.
In casa Mediaset, Leopoldo Bottero, responsabile per il Nord-Est e posto a capo di una squadra di ottanta tecnici sparsi su 26 impianti, ha descritto al quotidiano veneziano le operazioni: “Alle 4 è stato spento l'analogico e messo il digitale in posizione, alle 5.30 sono stati attivati i primi canali, alle 6.30 erano tutti accesi, mentre alle 8.00 ci sono stati i primi controlli sul territorio.
“Siamo stati subissati di telefonate - ha raccontato invece Domenico Basso, direttore responsabile dell'informazione del Gruppo T-Vision (Panto) alla Tribuna di Treviso e questo è un segno di affetto verso la nostra emittente. Al di là di questi primi disagi, che risolveremo nel giro di pochi giorni, il digitale terrestre è un grande opportunità, informativa e di contenuti”.
Segue il commento di Luigi Bacialli, direttore delle news di Rete Veneta: “La situazione è ancora in evoluzione, ma i disagi maggiori si risolveranno in poche ore con l'assegnazione del canale definitivo. Noi abbiamo deciso di investire nelle Televisioni dedicate provincia per provincia: Bassano Tv, Treviso Tv, Venezia Tv, Padova Tv, Vicenza Tv”.
Sulla problematica delle interferenze si apre al “Corriere del Veneto” Ermanno Chasen, editore del Network Triveneta: “Ad ogni emittente sarà destinata una sola frequenza. Se sconfina in una zona con un altro ripetitore possono crearsi delle interferenze, soprattutto se non si è attrezzati con la tecnologia SFN. Noi siamo in digitale da sette anni con dieci canali senza registrare nessun problema”.
Soddisfatto a fine serata Gianni Vindigni, editore di Televenezia: “Lo switch off è andato benissimo. Ci hanno telefonato in tantissimi che ci hanno già sintonizzato”.
Dal Palazzo delle Poste di via Torino, al quarto piano, Eva Spina, dirigente del Dipartimento comunicazioni del Ministero dello sviluppo economico (già attiva fin dallo switch off del 2008 in Sardegna) ha seguito lo sviluppo del passaggio al dtt. “Alle 10.00 - ha dichiarato al Corriere del Veneto - erano stati spenti e riaccesi 115 impianti su 891 (tra Veneto ed Emilia Romagna). Qualche problema di interferenze potrà venire dal Friuli-Venezia Giulia dove lo switch off è previsto per il 3 dicembre”.
Va segnalato il lavoro di supporto degli studenti degli istituti tecnici e professionali in aiuto agli anziani nelle fasi di installazione e sintonizzazione del decoder e, tra le tante iniziative, il pulmino del soccorso digitale guidato da Romolo Camatta, presidente dell' associazione anziani di Motta di Livenza e supportato dagli studenti della locale scuola Lepido Rocco in soccorso di trenta richieste di aiuto di sintonizzazione.
In attesa di un LCN ufficiale da parte del Ministero (al contrario di Lombardia ed Emilia-Romagna qui una lista ufficiale non è stata ancora pubblicata e gli editori dovrebbero aver ricevuto singolarmente il canale assegnato ma in tempi davvero 'estremi') è scoppiata una piccola “bagarre” e qualcuno ha assegnato più di un canale alla propria emittente, giustificandosi poi con il fatto che erano state rese note le fasce di occupazione ma non i singoli canali e ripromettendo di mettersi in regola al più presto.
Per un certo lasso di tempo poi Rete Veneta era introvabile. È certamente necessaria quindi una dose di pazienza in questa fase transitoria, dove i consigli di risintonizzare più volte il proprio decoder si ripetono costantemente, cosa che ovviamente non basta nei casi il vecchio impianto domestico sia da rinnovare.
Rimane poi l'incognita delle zone d'ombra, tra queste quella delle Bassa Padovana (Este e Monselice) - riferisce 'il Gazzettino' - per via della particolare conformazione dei Colli Euganei, dove dal Monte Venda viene irradiata la piattaforma Rai, mentre dal Cero parte quella di Mediaset.
In questi giorni l'attenzione si sposta sulle zone montane (si confida sul buon tempo) dove esistono località servite da ripetitori gestiti da comunità locali e Comuni e per le quali la Regione ha promesso investimenti, almeno per rafforzare il segnale Rai.
Di fronte a tante telefonate con richieste di aiuto, alla fine, in moti hanno pensato che il Veneto non era preparato a sufficienza allo switch-off.