Il Cda Rai torna sul controverso tema estivo della scelta delle frequenze (e delle emittenti) da acquisire per andare a sperimentare il digitale terrestre. Sulla questione “veglieranno” due advisor…
Dopo le mille polemiche che hanno caratterizzato il mese di agosto, il Cda Rai è tornato ad occuparsi del controverso tema dell'acquisizione di frequenze dalle Tv locali per iniziare le sperimentazioni del digitale terrestre.
Come si ricorderà, dopo lo "stop" del presidente Lucia Annunziata alla precedente operazione messa in piedi da RaiWay e dal direttore generale Cattaneo, che riguardava solo poco più di una trentina di emittenti locali, la Rai aveva inviato nella seconda meetà di agosto a 73 mittenti titolari di concessione e con dimensione prevalentemente regionale o sovraregionale una lettera, invitandole a rispondere entro il 15 settembre manifestando la volontà (irrevocabile) di vendere le frequenze e formulando una richiesta di prezzo; la Rai valuterà poi la migliore offerta fra quelle pervenute, sulla base di alcuni parametri, con la soglia massima indicativa di 1,50 euro pagabili per ogni persona raggiungibile da ciascun ripetitore e freqeunza delle stesse emittenti locali.
Nell'ultimo Cda Rai ecco adesso la novità: sono stati scelti due advisor per seguire queste delicate operazioni, a scanso, probabilmente, di nuove polemiche. "Il Consiglio d'Amministrazione della Rai - recita la nota di Viale Mazzini - ha ascoltato e ha preso atto della relazione del direttore generale sui parametri individuati per una corretta valutazione delle offerte di frequenze per il digitale terrestre, che prevedono l'ausilio di due advisor specializzati rispettivamente sulle referenze aziendali e sulla valutazione dei valori economici".
Alla Rai, a quanto si apprende, sarebbero già arrivate un buon numero di risposte alle 73 lettere di cui sopra, inviate da Raiway. Il primo dei due advisor che interverranno nella questione avrà dunque il compito di valutare la situazione societaria delle emittenti che fanno l'offerta, il secondo di entrare nel merito della congruità delle richieste economiche pervenute.
Sulla base di una relazione del presidente, Annunziata, il Consiglio di Amministrazione della Rai ha infine sottolineato "la necessità di garantire un'ampia scelta di programmi televisivi di qualità in vista del digitale terrestre, che permetterà di ampliare il numero dei canali".