Davide Boscaini della torinese Quartarete dice la sua su alcuni problemi di attualità nel settore televisivo locale.
Riceviamo e volentieri diffondiamo due commenti di Davide Boscaini di Quartarete su temi di attualità nel campo televisivo locale. Ecco il primo dei due interventi:
“Sarebbe importante se le associazioni delle Tv locali, unite, chiedessero ufficialmente a DGTVi di farsi carico del problema dell'LCN regionale. È incredibile che un organo nato per certificare i prodotti, atti alla ricezione dei segnali televisivi, per la salvaguardia del consumatore, continui a disinteressarsi completamente delle Tv locali, patrimonio storico del nostro territorio.
Sarebbe interessante scoprire i criteri adottati da un organo che si
definisce "tecnico" e ha certificato, con vari bollini di oro rosso blu bianco e quant'altro, le qualità dei decoder per proteggere il consumatore da apparecchiature non consone al loro utilizzo.
Sarebbe importante, inoltre, sapere come il miglior tv/decoder marchiato oro, platino discrimini gli LCN di un canale regionale nelle zone di sovrapposizione e di confine tra due regioni.
Il problema l'ho già sollevato con il presidente di DGTVi in tempi non sospetti, ovvero due anni or sono: ma non è stato preso in considerazione, chissà perché.
Infatti in aree di sovrapposizione di segnale di due o tre Tv marchiate con lo stesso LCN, a causa del diverso software di gestione del ricevitore, non si ha una priorità definita, il che crea disagio e confusione, il tutto a vantaggio delle Tv nazionali e a danno delle locali. Sarebbe opportuno, visto che la digitalizzazione sarà ultimata in tutta Italia quest'anno,
che questo problema venisse preventivamente e definitivamente risolto. Gli aggiornamenti dei decoder/televisori avvengono regolarmente attraverso canali Tv Rai/Mediaset, che irradiano i servizi di aggiornamento decoder (ota). La proposta è quella di mettere nei software non la scritta "Italia" ma "Regione Italiana" in modo da poter inserire i codici identificativi più idonei e completi atti a permettere la corretta sintonia della Tv della regione di competenza.
Chiediamo troppo, noi delle bistrattate Tv locali?”.
Ed eccoci al secondo intervento:
“Il Piemonte, a breve, dovrà subire un nuovo sgarbo: la conversione degli impianti in banda 800 in altre frequenze, quando ovviamente il Ministero ne darà disponibilità. Mentre in Piemonte saranno indennizzate le Tv che hanno rottamato le frequenze, quelle che hanno optato per continuare l'attività televisiva, saranno costrette, loro malgrado, ad affrontare una serie di disagi e di investimenti non previsti: sostituzione e/o modifica di impianti che passando dalla V banda superiore alla IV banda perdono troppo in efficienza, ritarature multiplex, modifiche di sistemi radianti studiati per altre frequenze, cambio di direttività rispetto all'impianto originario, ecc.
Sono tutte spese e disagi che altre regioni non hanno dovuto subire una seconda volta: per questo Quartarete chiede che lo Stato, dopo aver incassato 4 miliardi, se ne accolli le spese.
Imponente è il danno che la nostra azienda dovrà risubire, ovvero la risintonizzazione.
È ridicolo che la nostra Tv, che lavora sul canale 67 da ben 25 anni, che non riceverà neppure un euro per l'avviamento perso, debba affrontare ulteriori nuovi investimenti per il riposizionamento su altra frequenza. Ricordo che la nostra azienda dà lavoro a quaranta dipendenti: è forse questo il nostro peccato?”.