E Craxi divenne ‘beato’…

Durante le vacanze, sotto silenzio e poco notata, è andata in onda su Canale 5 una docu-fiction elogiativa della vita e dell’opera di Bettino Craxi.

Alcuni malcapitati ascoltatori si sono sicuramente chiesti perché durante le feste, domenica 4 gennaio in orario serale su Canale 5, sia andato in onda "La mia vita è una corsa", docu fiction su Bettino Craxi prodotta dalla Fondazione Craxi guidata da Stefania Craxi, figlia dell'ex premier scomparso in Tunisia. Craxi è morto il 19 gennaio 2000 e le celebrazioni dalla morte di solito si fanno in occasione del decimo anniversario. Forse si sono voluti accelerare i tempi, forse una risposta può stare nei legami molto stretti fra Silvio Berlusconi e Bettino Craxi, che portarono anche, il 20 ottobre 1984, al "decreto Berlusconi" che salvò le reti dell'allora rampante imprenditore televisivo privato, forte però, appunto, di ottimi legami politici.

A distanza di tanti anni quei legami persistono e dunque la messa in onda di quella docu fiction voluta dalla figlia di Bettino, sia pure in una data seminascosta e non significativa del palinsesto (ad evitare troppe polemiche e conseguenze sui 'sacri ascolti'), era forse in qualche modo 'dovuta'. Ma non di un documentario 'storico' si trattava ma, prevedibilmente, di un panegirico in cui a Craxi sono stati attribuiti tutti i meriti politici possibili, a confronto di cotanti nemici (nel mirino soprattutto il PCI di Berlinguer con la pretesa 'fuori luogo' della 'questione morale'). Terminata l'esperienza da Presidente del Consiglio, in cui furono conseguiti "risultati straordinari", infatti, a Craxi vennero affidate "delicatissime missioni internazionali dall'ONU".

In mezzo a questa ricostruzione storica 'ad usum delphini' sono state proposte mille interviste, discorsi, prese di posizione di Craxi e mai una 'voce fuori dal coro'.

Finchè si è arrivati al 'cuore' della questione e cioè Mani Pulite (1992). Niente paura. I magistrati del Pool sono stati liquidati con pallide foto d'epoca, una cronaca in diretta (pare di Telenorba) da fuori l'hotel Raphael è servita a ricordare l'odio ingiusto che era stato scatenato contro Bettino e soprattutto è stato riproposto in tutte le salse il discorso che Bettino Craxi fece alla Camera chiamando tutti i partiti alla corresponsabilità sul tema della corruzione politica.

Insomma, agiografia e non biografia di un politico che comunque ha preferito la Tunisia al difendersi nei processi (e non dai processi), come Andreotti, per esempio. Ma solo così forse era troppo semplice e 'palese'. Allora a Canale 5, affidato il compito a Videonews di Brachino (apparso, fra l'altro, incredibilmente ingrassato), hanno allestito il successivo 'dibattito'. In realtà era una rassegna di testimonianze quasi tutte ulteriormente favorevoli a Craxi (per 'gli altri' ci è parso di vedere solo Piero Sansonetti).

Complessivamente, una serata da dimenticare in fretta.

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