È stato cantante, attore e pioniere della radiofonia pavese, molto noto negli anni ’60. La lunga ‘parabola’ di Radio Vigevano Ducale City.

La notte del 18 ottobre è morto a Vigevano Remo Germani, popolare cantante degli anni '60 e poi pioniere dell'emittenza radiofonica pavese. Remo Speroni, così si chiamava all'anagrafe, era nato a Milano il 31 maggio 1938, giovanissimo aveva iniziato a lavorare come fattorino in banca ma intanto coltivava la passione per la musica, esibendosi nelle balere.
Nel 1959 partecipò al Festival del Rock di Milano (la stessa manifestazione che due anni prima aveva consacrato Adriano Celentano), nel 1961 ottenne un contratto discografico dalla Jolly, nel 1962 uscì il suo primo 45 giri, 'Baci', cui seguiranno, l'anno successivo, 'Non andare col tamburo' e 'Se vincessi 150 milioni', sigla di Canzonissima 1963 condotta da Peppino De Filippo.
Remo si esibì quindi nei night club d'Italia e diventò uno dei cantanti di maggior successo degli anni del boom economico, interprete della canzone confidenziale.
Nel 1964 partecipò al Festival di Sanremo con 'Stasera no no no': “Quando salii sul palco ero molto emozionato, pietrificato dalla paura, fu Mike Bongiorno ad incoraggiarmi, a darmi la spinta” - ricordò qualche anno dopo. Nel 1965 è ancora a Sanremo. questa volta con 'Prima o poi'; nella città dei fiori tornò anche nelle edizioni del 1966 ('Così come' viene cantata con Les Surfs), del 1967 ('E allora dai', in coppia con il grande Giorgio Gaber). Germani partecipò ad altre manifestazioni canore degli anni '60: Cantagiro (edizione 1965 con 'Dammi la prova'), Un disco per l'estate (edizione 1967, 'Darsi un bacio'), e si cimentò anche come attore cinematografico esibendosi al fianco di Totò, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ('I ragazzi dell'Hully Gully' per la regia di Marcello Giannini nel 1964, '008 Operazione ritmo' per la regia di Tullio Piacentini nel 1965, 'Questo pazzo pazzo mondo della canzone' per la regia di Bruno Corbucci nel 1965, 'Come inguaiammo l'esercito' per la regia di Lucio Fulci, sempre nel 1965 e 'Totò ye ye' per la regia di Daniele D'Anza nel 1966).
Nel 1968 cambia casa discografica ed incide 'Il trombone', quindi partecipò a 'Un Disco per l'estate' proponendo 'Mi capisci con un bacio'. Nel 1970 nuovo cambio di casa discografica (questa volta con la Joker), insieme alla moglie propose una cover di 'A groowy kind of love' intitolata 'Ora che sei qui' (canzone che era già stata incisa dai Camaleonti con un altro testo e il titolo 'Non c'è più nessuno', ed anni dopo verrà rielaborata da Ivan Graziani e intitolata 'Agnese'). Nel 1971 incide in inglese 'In this world we live in' (canzone reinterpretata da 31 artisti stranieri nelle loro lingue nazionali). Poi partì per una lunghissima tournée in Russia, Ungheria, Romania, Spagna, Francia, Canada ed in estremo Oriente; inoltre studiò musica negli Stati Uniti diventando uno dei migliori chitarristi d'Europa.
Tornato dagli Stati Uniti, Remo Germani si trasferì a Vigevano, la città della nonna materna. Remo fu uno dei primi a credere nelle Radio private; nella seconda metà degli anni '70 diede infatti vita a Radio Vigevano - Radio Ducale City, emittente che allorquando l'etere non era intasato era ascoltabile fino a Milano città (in anni successivi tornò a farsi sentire nel capoluogo lombardo per un certo periodo).
Nata il 18 novembre 1975 l'emittente vigevanese irradiava i suoi programmi dai 100.700 (successivamente anche dai 100,850 MHz) e aveva sede in via Butti 18 (poi si trasferirà in corso Milano); inizialmente la Radio operò con un trasmettitore di 75 watt e con un'antenna di 34 metri, ai microfoni dell'emittente si alternavano, oltre allo stesso Germani, Daniele Piombi, l'ex calciatore Benito Lorenzi, detto “Veleno” ed altri noti nomi nazionali. Negli anni '80 l'emittente era ricevibile in quasi tutte le province della Lombardia con sbordamenti fino a Piacenza, Novara e Vercelli.
Oltre ai programmi musicali questa Radio proponeva basket, calcio e informazione. Fortemente ridimensionata con la legge Mammì, al termine della sua esistenza copriva a malapena la provincia di Pavia.
Germani soffrì molto per la successiva chiusura della Radio ma non si perse d'animo: continuò a fare serate e a presiedere, negli ultimi anni, la giuria del Festival degli artisti che si teneva alla Discoteca Mixer di Vigevano. Aveva tentato anche, senza successo, di entrare in consiglio comunale.
Remo Germani nel corso della sua carriera ha inciso oltre 100 brani, il giusto tributo gli è arrivato nel 2005 grazie a Roberto Benigni, che nel corso della trasmissione 'Speciale per me - Meno siamo meglio stiamo' condotta da Renzo Arbore, ha cantato la sua canzone 'Baci' dicendo: “Sono da anni un 'germanista'”.
Da tempo ammalato di diabete, Remo si è spento la notte del 18 ottobre all'ospedale civile di Vigevano; i funerali si svolgeranno giovedì 21 ottobre al Santuario della Bozzola di Garlasco; sarà cremato e sepolto ad Abbiategrasso.
io sono stato il primo batterista di remo, quando in quartetto abbiamo cominciato l’avventura, facevamo le prove a casa del nostro pianista nuccio stogl, bei tempi, mi piacerebbe contattare i miei vecchi amici e colleghi, per poter parlare ancora del nostro caro remo
L’ho conosciuto giovane,i nostri padri erano amici.Io abitavo a Roserio lui alla Fiorenza.l,avevo rivisto in televixione a una trasmissione negli annl 80/90 e mi ero fatto riconoscere telefonicamente e mi aveva invitato a trovarlo a Vigevano;non l’ho mai fatto e mi dispiace.Solo adesso sono venuto a conoscenza della scomparsa,sono molto addolorato.
Ho avuto modo di conoscerlo proprio in visita alla sua Radio Ducale di Vigevano. Stiamo parlando della fine anni ’90. Gli proposi di ripetere le radiocronache della Juventus ma non accettò perchè secondo lui la radio aveva un raggio d’azione limitato. Mi regalò una sua compilation che ancora conservo, Grazie Remo.
AL CREDITO ITALIANO DI MILANO EMERSE IL CASO SINGOLARE DI UN IMPIEGATO DELLA DIREZIONE CENTRALE CHE DIVENTO’ UN BRAVISSIMO CANTANTE INTERNAZIONALE, CHE VIENE ANCOR OGGI RICORDATO DA MIGLIAIA DI COLLEGHI PER BRAVURA, AMICIZIA E PRESTIGIO.
REMO SPERONI, DI DICIOTTO ANNI, IL SUO NOME.
ASSUNTO PER L’AVVIO DEL CENTRO CONTABILE, NELLA META’ DEGLI ANNI CINQUANTA, FU ASSEGNATO AL MIO GRUPPO DI LAVORO.
DINAMICO, SOCIEVOLE AVEVA STRETTO AMICIZIA CON ALCUNI COLLEGHI.
SEMBRA CHE TRA I PREFERITI FOSSE GERMANI, UN GIOVANE ELEGANTE INTELLETTUALE IMPIEGATO.
IL MIO COMPITO, COME CAPO GRUPPO, STAVA DIVENTANDO PREOCCUPANTE.
DA QUALCHE TEMPO SPERONI ARRIVAVA IN RITARDO CHIEDENDOMI DI GIUSTIFICARLO, ALL’UFFICIO PERSONALE, CON QUALCHE SCUSA.
LO VIDI UN GIORNO ENTRARE IN BANCA E SCARICARE NEL PROPRIO ARMADIETTO, UNA CUSTODIA CON CHITARRA.
DAL COLLOQUIO MI RIVELO’ DI AVERE L’HOBBY DELLA MUSICA E DI FREQUENTARE LOCALI NOTTURNI PER ESIBIRSI IN CANTO E MUSICA.
GLI ORARI DI LAVORO, AL CENTRO CONTABILE, ERANO SVOLTI IN DUE TURNI
GIORNALIERI. PER AGEVOLARLO GESTII LE MANSIONI DI SPERONI.
SOVENTE INTERVENIVA, CON LE SUE CANZONI, ALLE FESTE DEL CRAL.
PERTANTO GLI DIEDI LA POSSIBILITA’ DI AVERE ALCUNE SERE LIBERE PER IL SUO PROMETTENTE CANTO.
POCO TEMPO DOPO LASCIO’ LA BANCA. OTTENNE I PRIMI CONTRATTI. ASSUNSE IL NOME D’ARTE “REMO GERMANI”, FORSE PER L’AMICIZIA SINCERA CON IL COLLEGA PREFERITO. FU L’INIZIO DELLE AVENTURE DI UN BANCARIO CHE CONQUISTO’ IL MONDO MUSICALE LE CON PROPRIE TRENTA CANZONI ITALIANE.
DALLE CONFIDENZE DI ALCUNE IMPIEGATE, VENNI A CONOSCENZA CHE, IL CENTINAIO DI RAGAZZE CHE OPERAVANO SULLE MACCHINETTE CHE TRASFORMAVANO LE CARTACEE OPERAZIONI CONTABILI IN CARTONCINI CON PICCOLI FORELLINI RETTANGOLARI PER L’ELABORAZIONE ROBOTIZZATA DELLE MACCHINE CONTABILI, AVEVANO TUTTE IL CUORE IN FIBRILLAZIONE PER REMO SPERONI.
IL SUO SORRISO E LA DELICATA GENTILEZZA LE AVEVA FATTE INNAMORARE.
REMO FU SENSIBILE A TAL PUNTO E OSEREI AFFERMARE, CHE I TESTI DELLE SUE CANZONI EBBERO ORIGINE NEL CENTRO CONTABILE DEL CREDITO ITALIANO.
IL BACIO “GALEOTTO” FU IL RESPONSABILE.
UNA IMPIEGATA, PER CREARSI UN FASCINO PRESTIGIOSO E INVIDIA ALLE COLLEGHE, SEMBRA SIMULO’ DI ESSERE STATA BACIATA DAL CANTANTE. LA RISPOSTA MUSICALE, NEL 1963, DI REMO GERMANI ALLA SCONOSCIUTA COLLEGA, FU LA CANZONE: “NON ANDARE COL TAMBURO”.
CANTO’ ARTISTICAMENTE LA NEGAZIONE AL MILLANTATO BACIO DELLA SCONOSCIUTA AMMIRATRICE, CON QUESTO TESTO :
“se ti baciai non credere che mi sono innamorato
un bacio viene e va a questa eta’.
se passeggiai al buio con te
se t’abbracciai un poco
cio’ non vuol dire che ti sposero’
percio’ non andare col tamburo
per le strade a dire che ti baciai”
IL SUCCESSO DELLA CANZONE FU NOTEVOLE.
ANCORA OGGI LA SI PUO’ ASCOLTARE E VEDERE IN UN BELLISSIMO FILMATO SU INTERNET YOUTUBE.
DOPO QUESTA CANZONE IL “BACIO” DIVENNE DOMINANTE IN TUTTA LA SUA PRODUZIONE. LA SORPRESA GIUNSE NEL 1964 QUANDO VIDI IL MIO COLLEGA, REMO
GERMANI, ESIBIRSI IN GARA AL FESTIVAL DI SAN REMO CON “STASERA NO NO NO”. ORMAI IL SUCCESSO ERA ARRIVATO CON I TESTI DELLE SUE CANZONI, COLMI DI BACI.
IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO, E TANTE PRESENZE AI SUCCESSIVI FESTIVAL DI SAN REMO.
Questo il testo della canzone.
“Stasera no no no non puoi dirmi di no
stasera no no no senza te non ci sto
dì alle amiche che verrai
a passeggio insieme a me
e che voglio stare solo insieme a te,
ti porterò in un posto che so
e ti darò tutti i baci che ho”
ANCORA UNA VOLTA IL SUCCESSO FU NOTEVOLE. OGGI SI PUO’ VEDERE LA TRASMISSIONE DELL’INTERA CANZONE, TRASMESSA DALLA RAI, SU INTERNET YOUTUBE.
QUESTA TESTIMONIANZA RIASSUME LA PRESENZA IN ITALIA DI PERSONE CHE PUR CON IMPORTANTI FUNZIONI CONTABILI E FINANZIARIE HANNO TRIONFATO NEL MONDO ANCHE CON L’ARTE EVIDENZIANDO, CON ORGOGLIO, IL PRESTIGIO DEL CREDITO ITALIANO. Da parte mia, …Sei indimenticabile.
Alvaro Picchi – Milano
Dal volume “Bisabosa”
Sono nato nel 1958 a Bucarest, capitale della Romania. Dal 2007 vivo a Londra, dove faccio l’attore di film. Sono cresciuto con la musicadi Remo Germani, il primo disco vinile ascoltato e imparato a memoria, è stato uno a cura di Electrecord (etichetta rumeno), contenente BACI, NON ANDARE COL TAMBURO, PRIMA O POI, STASERA NO. L’amore di gioventù, non puoi mai cancellare dal cuore. Non dimenticherò mai la sua bella musica. Rodrig Andrisan