Sul suo blog il capo del Movimento 5 Stelle “mette alla gogna” i giornalisti “nemici”, iniziando con Maria Novella Oppo dell’Unità e proseguendo con Francesco Merlo di ‘Repubblica’. Impallidisce il ricordo dell’editto bulgaro di Berlusconi. Le critiche di Ordine e FNSI.
Beppe Grillo va all'attacco dei giornalisti 'critici' nei suoi confronti e ha creato sul blog una rubrica con la quale invita i militanti 5 Stelle a indicare gli articoli in cui il movimento viene criticato. La prima segnalazione è toccata a una giornalista dell'Unità.
«Maria Novella Oppo - ha scritto Grillo in un post sul blog, pubblicando anche la foto della collega - si vanta di lavorare all'Unità dalla fine del '73. Da allora non ha mai avuto un altro lavoro ed é mantenuta dai contribuenti da 40 anni grazie ai finanziamenti pubblici all'editoria che il Movimento 5 stelle vuole abolire subito. La Oppo appena può diffama pubblicamente il M5s. Per esempio sulla protesta di ieri alla Camera: 'ogni giorno una pagliacciata dei grillini [...] Fanno casino [...] Dimostrano di non saper fare e di non aver fatto niente per il popolo italiano [...] Inscenano gazzarre [...] Sono succubi di Berlusconì. Qualche giorno fa: 'Casaleggio va elucubrando ai danni dell'Italia'. E ancora: 'Grillo vuole tutto, soprattutto il casino totale [...] Un brulichio di piccoli fan [sono] divenuti per miracolo parlamentari e tenuti al guinzaglio perché non si prendano troppe libertà».
Il leader dei grillini ha ricordato che «il M5s abolirà il finanziamento pubblico all'editoria e la Oppo dovrà cercarsi un lavoro. Non é mai troppo tardi, o forse sì».
Oggi si replica con Francesco Merlo di'Repubblica' (qui almeno la foto non era disponibile), a dimostrazione che, contrariamente a quel che sostengono quanti hanno cercato di 'minimizzare' (come Dario Fo) si tratta proprio (che all'origine ci sia Grillo oppure Casaleggio) dell'incapacità di accettare le regole della democrazia e di subire critiche. Il giornalismo non deve essere libero, insomma, e il pluralismo è un inutile orpello, il popolo della rete vigili affinché le voci critiche tacciano o siano messe a tacere.
La logica dell'editto bulgaro di Berlusconi era la stessa e non a caso si parla sempre più di un asse di fatto fra 5 Stelle e Forza Italia.
Ecco in proposito una durissima (ma opportuna) dichiarazione di Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti:
“Lo spettacolo è finito. È ora che la magistratura si occupi, senza distrazioni né timidezze, delle ricorrenti istigazioni a delinquere che vengono da esponenti del M5S. La lista di proscrizione dei giornalisti "nemici", l'indicazione nominativa di un primo nemico da colpire, con tanto di foto segnaletica, sono un insulto alle regole elementari del vivere civile. Lo dico con la stessa determinazione usata quando intervenni, con parole dure, a tutela della privacy della famiglia di Beppe Grillo e di una parlamentare del M5S. Se non ci si rende conto che questi atteggiamenti rischiano di avere conseguenze pericolose anche per l'incolumità fisica delle persone (come ben si coglie leggendo alcuni primi commenti al post sul blog di Grillo), il problema non è di limiti nella polemica, ma diventa giudiziario. La magistratura faccia il suo dovere, senza guardare dall'altra parte come ha fatto in troppe occasioni, davanti a attacchi frontali a giornalisti quasi sempre scelti tra i meno tutelati”.
Vediamo invece la dichiarazione, più 'argomentata', di Franco Siddi (FNSI):
“Per fortuna è anche un comico e spero che questa caratteristica gli rimanga, perché altrimenti vorrebbe dire che si candida a fare la politica con l'olio di ricino e questo non farebbe bene per primo a lui stesso e al suo movimento. Certamente non gli porterà alcun beneficio il nuovo sgangherato assalto ai giornalisti 'nemici', che vorrebbe schedare, come accade solo nei regimi. Beppe Grillo l'ha fatta di nuovo fuori dal vaso.
Ai giornalisti e all'informazione Grillo deve molto, se non tutto, dei suoi successi privati e di quelli politici, perché i media e i giornalisti che li realizzano sono molto più seri e credibili di quanto non voglia far immaginare, dando conto della realtà dei fatti e delle parole del dibattito pubblico. Giornali, Radio e Tv continueranno a informare, secondo etica professionale e secondo l'anima identitaria delle testate, su ciò che dice e su ciò che fa. E quando ciò che viene scritto, a questo proposito, non gli piace, tutto può fare fuorché indicare i giornalisti come 'nemici' da indicare ai suoi seguaci. Fare ciò, per i politici, ha sempre voluto dire candidarsi alla sconfitta, magari nel tempo, ma sconfitta”.
Non possiamo chiudere questo pietoso capitolo senza dire due parole su Maria Novella Oppo, giornalista che da decenni si occupa di Televisione, media e dintorni, decana da tutti rispettata, persona dolce e intelligente, ironica e sottile, professionista seria e rigorosa, che di sicuro il suo stipendio se l'è guadagnato tutto con un lavoro intenso, duro e quotidiano. Non è solidarietà di casta difenderla ma quasi un dovere, per chi abbia avuto occasione di conoscerla e leggerla, di fronte ad attacchi tanto violenti e sconsiderati.
Vorremmo tanto che questa rubrica sparisse per davvero dal blog di Grillo ma non ci facciamo illusioni in proposito.