E RadioRai in Campania non si ascolta più…

E poi la Rai si lamenta dei cattivi dati d’ascolto radiofonici. Lo spegnimento – ci verrebbe da dire ‘scellerato’ – delle stazioni in Onda Media di RadioUno continua indisturbato. A settembre è stata la volta di un ‘colpo grosso’: Napoli Marcianise.

Ecco le brutte novità dal sito iconfronti.it:

«Fine delle trasmissioni. Una fine amara, oltre che a sorpresa per gli amanti delle onde medie: la stazione di Napoli-Marcianise è stata “spenta” nella notte tra il 17 e il 18 settembre scorso.
 Adesso appare più chiaro lo strano motivo per cui quanti erano abituati a svegliarsi di mattina con la calda voce di Radio Rai in onde medie, da due giorni non riuscivano più ad ascoltare gli storici programmi dell'emittente che garantisce in Italia il servizio pubblico. Altro che radiolina guasta: lo storico ripetitore è stato spento senza preavviso, come testimoniano i tanti messaggi lasciati su forum di settore di radioascoltatori che, loro malgrado, hanno assistito in diretta allo spegnimento del ripetitore senza esserne consapevoli.


Si tratta di una fine amara: le onde medie sono state sempre un mezzo per scoprire la Radio, quella vera, che viaggia nel tempo e nello spazio, senza interferenze, solo con qualche fruscìo e strano rumore di sottofondo; frequenze storiche, universali come le ha definite qualcuno, che permettevano ai viaggiatori di macinare centinaia di chilometri prima di essere costretti a cambiare canale.
 Resta da capire che fine faranno alcuni programmi che hanno fatto comunque la storia di Radio Rai, come, ad esempio, le trasmissioni dedicate ai non vedenti, con il servizio appositamente loro dedicato dal servizio pubblico sulle onde medie in prima serata.


I radioascoltatori saranno costretti a dire addio alla voce calda e familiare che rinvia l'ascolto di determinati programmi alle frequenze in onde medie, proprio come la 657 kHz di Napoli-Marcianise.
 “Si spegne la storia” - ha commentato più di un affezionato radioascoltatore, rimarcando come le onde medie costituiscano la storia di Radio Rai. Lo spegnimento del trasmettitore di Napoli, il principale del Mezzogiorno, per molti segna la fine della rete unica in onde medie del servizio pubblico universale: buona parte della popolazione, nonostante siano attivi, anche se con segnale più deboli, altri ripetitori in Italia, non riceve più alcun segnale in onde medie.


In realtà il lento processo di smantellamento delle reti a onda media era cominciato con la fine delle trasmissioni di Radio2 e Radio3, continuato con la chiusura della stazione di Bologna di Radio1 a onde medie e con segnali sempre più deboli per la stazione di Roma e per quella di Napoli, che da qualche tempo gli esperti e gli amatori delle onde medie definivano come stazione “in pericolo di imminente chiusura”. Tanto da spingere gli affezionati delle onde medie a fare gruppo, a organizzare forme di protesta, testimonianze e appelli per scongiurare il pericolo di fine delle trasmissioni.


Lo stop alle trasmissioni per Napoli-Marcianise sulla frequenza 657 kHz, una di quelle frequenze deputate a restare accese anche in fascia notturna, è arrivato a sorpresa nella notte tra il 17 e il 18 settembre.
 L'antenna di Napoli-Marcianise - riportano blog di appassionati del settore - era stata inaugurata nel 1948 dal presidente De Nicola e sorge su un terreno che fu di proprietà della famiglia di Benedetto Croce.
 Rai1 è di fatto tuttora l'unica emittente italiana nazionale autorizzata a trasmettere in modulazione di ampiezza nella banda delle onde medie».

La Rai dirà che c'è sempre la FM. Ma un lettore del 'Venerdì' segnalava nelle scorse settimane alla rivista del Gruppo L'Espresso che anche lì in Campania non c'è più verso di ascoltare RadioUno, Due e Tre. Ok, ci restano il digitale terrestre, il Web e il satellite. Ma vi pare la stessa cosa?

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