Ed è tempo di Eurofestival

Torniamo a seguire anche quest’anno l’Eurovision Song Contest, o Eurofestival, che stavolta ha luogo a Mosca, con contorno di polemiche di vario tipo, in maggioranza di natura politica. L’Italia, come sempre, non c’è.

È iniziato ieri l'Eurofestival, evento canoro di livello europeo ormai snobbato (vedi l'Italia) o sottovolutato dai Paesi occidentali ma osannato dai Paesi dell'Est Europa, specialmente quelli "slavi", accusati di fare comunella per fare vincere un cantante dell'area, anche, magari, con 'combine' durante le votazioni. Ricordiamo che gran parte delle operazioni sono gestite dalle Tv (pubbliche) dei vari Paesi partecipanti, che non si limitano certo alle riprese o alla diffusione ma per esempio si occupano anche dei cantanti.

Quest'anno l'Eurofestival si tiene a Mosca dal momento che il vincitore dello scorso anno a Belgrado fu Dima Bilan, russo. Il vincitore si porta a casa l'onore di ospitare l'edizione successiva.

Se lo scorso anno l'evento canoro si è concluso con una grossa polemica, sui criteri di votazione appunto, quest'anno la polemica a preceduto la manifestazione; i cantanti saranno in effetti giudicati al 50% dal televoto e al 50% da una giuria. Sono quattro i presentatori di quest'edizione: la modella Natalya Vodyanova e il presentatore Andrey Malakhov per le semifinali, la cantante Alsou e Ivan Urgant per la finale.

La Georgia è stata esclusa perché non ha rispettato il regolamento che vita di introdurre temi politici nei testi. Stephane e G23 che avrebbero dovuto rappresentare il Paese del presidente Saakashvili cantavano "We dont' wanna put in", gioco di parole per dire "non vogliamo Putin". Considerato il regolamento e la recente guerra russo-georgiana, quella di Stephane e 3G era una provocazione eccessiva per poter passare. Lo stesso Vladimir Putin (il quale ha assicurato che questa di Mosca sarà un'edizione mai vista prima dell'Eurofestival) ha criticato la mossa georgiana. I georgiani da parte loro hanno rispondo organizzando un contro-festival chiamato "Open Air Festival".

Ma ci sono altri due casi quest'anno. Il primo riguarda la Russia che sarà rappresentata dalla cantante Anastassija Prikhodko, nata in Ucraina, che interpreterà la canzone "Mamo" metà in russo e metà in ucraino. La Prikhodko è un'artista molto discussa che si è lasciata andare a frasi ultranazionaliste.

Invece l'Ucraina, che doveva essere il 43° paese dell'Eurofestival, non ci sarà. Alcune fonti sostengono che l'assenza sia dovuta a malattia, altre alla crisi economico-finanziaria che impedirebbe alla Tv di Stato ucraina di seguire l'evento. Ma la voce più accreditata riguarda rapporti politici molto tesi tra i due Paesi.

Un altro motivo di discussione è il fatto che sempre più paesi si stiano "anglicizzando" e preferiscano portare all'Eurofestival cantanti che cantano in inglese invece che nella loro lingua originaria.

I paesi partecipanti sono Albania, Andorra, Armenia, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bosnia, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Georgia, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Israele, Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.

Domani sera, dopo la serat d'apertura di ieri, si proseguirà con la seconda semifinale: passeranno solo 25 canzoni, tra le quali sabato sera sarà scelta con la megadiretta Tv internazionale la vincitrice.

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