Emittenza Tv in Campania: raffica di provvedimenti

Agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa ai danni dello Stato l’editore di Italiamia e Casertamia Giuseppe Giordano e alcuni familiari. Avvisi di garanzia all’ex presidente del Corecom e ad alcuni membri, anche attuali, del Comitato stesso.

Vediamo quanto ha scritto su questa complessa e spinosa vicenda giudiziaria il sito http://lnx.casertasette.com:

«Sono tredici gli indagati (tra cui sette funzionari del Corecom) in una'inchiesta sfociata in quattro arresti domiciliari. Destinatari, gli imprenditori televisivi campani della famiglia Giordano (Italiamia, Italiamiagroup e la recente Casertamia). Ad eseguire l'operazione il Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Napoli che ha rilevato una truffa ai danni dello Stato. Sequestrati anche 1,5 mln di euro e notificati nove avvisi di garanzia di cui sette destinati ai funzionari del comitato regionale.

L'inchiesta riguarda contributi sulla legge 448 percepiti in misura superiore a quella legittima. Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Giordano, la moglie Domenica Sarnataro, il figlio Ciro, 24 anni, e il nipote Ciro, 30 anni. Perquisita anche l'abitazione di un giornalista, Giovanni Lucianelli. Le fiamme gialle hanno eseguito anche un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del tribunale di Napoli e tre i decreti analoghi emessi però dal pm.

Le accuse contestate sono di truffa aggravata ai danni dello stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso ideologico in atto pubblico. Nel mirino dei finanzieri una serie di società che facevano capo a "Italiamia Group" titolare tra l'altro di Teleregione, a sua volta detentrice del marchio 'Italiamia 2 nonchè di Videonola', che avrebbero percepito indebitamente i contributi pubblici a sostegno dell'informazione ai sensi della legge 448.

Lucianelli è indagato per concorso in truffa, emissioni di fatture per operazioni inesistenti, falso in atto pubblico in quanto direttore editoriale. Secondo gli inquirenti, il gruppo attraverso una rete di strutture societarie cointeressate, ha percepito indebitamente i contributi facendo ricorso sistematicamente a fatture per operazioni inesistenti in modo da incrementare i volumi dei ricavi delle Televisioni ed ha simulato i contratti di lavoro per giovani praticanti, in modo da aumentare il numero dei dipendenti delle Televisioni. Tutti gli indagati sono pronti a difendersi e a chiarire la propria posizione».

Vediamo adesso una parte del comunicato della Procura della Repubblica:

«La lunga e complessa attività d'indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli nei confronti delle emittenti televisive locali beneficiarie di contributi pubblici per il sostegno dell'informazione (ai sensi dell'art. 45 della legge nr. 448/98), ha permesso di pervenire all'identificazione, quali autori dei reati contestati, di 13 persone e di accertare l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa due milioni di euro.

Contestualmente alle citate misure cautelari, è stata eseguita anche una perquisizione domiciliare nei confronti di un giornalista, già direttore editoriale di Italiamia e Italiamia 2, indagato per concorso in truffa ai danni dello Stato, emissione di f.o.i. e falsità ideologica in atto pubblico.

Si è proceduto, infine, alla notifica di sette avvisi di garanzia, per abuso d'ufficio, nei confronti del presidente e di cinque attuali componenti del Corecom Campania, oltre che del suo precedente presidente.

Altri quattro avvisi di garanzia sono stati notificati ad altri indagati rappresentanti o gestori delle società indagate.

Le indagini, sviluppatesi attraverso perquisizioni, sequestri di documentazione amministrativo-contabile, acquisizione di provvedimenti e atti amministrativi e l'escussione di persone informate sui fatti, hanno consentito di portare alla luce un'articolata struttura di cointeressenze societarie, sorretto da un sistematico ricorso a false fatturazioni, funzionali non solo a frodare il Fisco, ma anche a determinare un fittizio incremento del volume dei ricavi delle società televisive, criterio fondamentale per la quantificazione dei contributi statali erogati annualmente dal Ministero delle Comunicazioni.

Le indagini svolte hanno rivelato, altresì, un sistematico ricorso, da parte delle società televisive, alla simulazione delle assunzioni di giovani praticanti giornalisti ed alla dichiarazione di tipologie di rapporti di lavoro diverse da quelle reali, preordinato all'aggiramento di altro specifico criterio stabilito per la concessione dei contributi pubblici».

Ed eccoci alla reazione del Corecom, sempre riportata da 'Casertasette':

«"Nel pieno rispetto delle indagini relative alle provvidenze statali della ex Legge 448/98-annualità 2007, istruite dal Corerat-Corecom della Campania allora presieduto dal dottor Samuele Ciambriello e deliberate anche con il mio voto favorevole, preciso che il Comitato, insieme alla struttura amministrativa regionale, ha svolto anche in quella occasione tutte le azioni di controllo e verifica previste dalla legge nazionale e dai regolamenti applicativi".

Così l'attuale presidente del Corecom campano, Norberto Vitale, in merito all'inchiesta condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli nei confronti delle emittenti televisive locali beneficiarie di contributi pubblici che ha portato all'arresto di quattro persone e alla notifica di sette avvisi di garanzia, per abuso d'ufficio, nei confronti del presidente e di cinque attuali componenti del Corecom Campania, oltre che del suo precedente presidente.

"Se poi - aggiunge Vitale - nella presentazione dei bilanci presentati dalle emittenti si ipotizzasse la sussistenza di false fatturazioni, l'eventuale accertamento non è, e non potrebbe essere, compito del Comitato che ai fini della istruzione della graduatoria, come da regolamento ministeriale, richiede documenti contabili depositati, come da normativa vigente, per verificare la sussistenza del patrimonio netto previsto e per calcolare il punteggio sulla base della media triennale del fatturato". "In ordine poi all'attribuzione del punteggio relativo ai dipendenti, compresi i giornalisti, dichiarati dalle emittenti, il Comitato - precisa Vitale - avendo scartato l'ipotesi di controlli a campione, come pure avviene in altre regioni, procede soltanto in presenza delle verifiche presso gli enti previdenziali (Inps, Inail, Enpals, Inpgi) sulla iscrizione dei dipendenti e le relative tipologie contrattuali. Soltanto dopo il riscontro da parte degli stessi enti previdenziali, il Comitato ha proceduto all'attribuzione del punteggio, a sua volta determinato da griglie predisposte dal Ministero".

"Altri controlli - prosegue il presidente del Corecom - come la presenza effettiva sui luoghi di lavoro dei dipendenti, comunque riscontrati dagli enti previdenziali, non rientrano nei compiti e nelle prerogative del Comitato. Preciso che la domanda per le provvidenze previste dalla ex L. 448/98 è prodotta in duplice copia, una delle quali è inviata dal Comitato al Ministero delle Comunicazioni il quale, anche dopo l'approvazione della graduatoria definitiva, è deputato a svolgere ulteriori controlli prima della erogazione dei fondi: per quanto riguarda l'Annualità 2007, il Ministero delle Comunicazioni ha erogato i finanziamenti previsti per tale annualità ed eventuali sequestri o blocco delle somme a fini di giustizia vanno notificati al Ministero delle Comunicazioni".

"Ricordo infine - conclude Vitale - che anche nel caso della delibera n. 4 del 4 aprile del 2007, approvata con sette voti favorevoli e due astenuti, la graduatoria definitiva ha preso atto delle ulteriori osservazioni della Direzione Generale per i servizi di comunicazione riguardanti l'esclusione di quattro emittenti"».

Un particolare affatto secondario: la notizia degli arresti è stata data in apertura del Tg diurno del 21 ottobre dalla stessa Casertamia (emittente basata sull'informazione), riferendo correttamente dei provvedimenti della Magistratura. I redattori della Tv, in attesa di sviluppi, hanno comunque espresso la loro solidarietà all'editore Giuseppe Giordano e alla sua famiglia.

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