Fine della ‘telenovela Endemol’: i debiti si trasformeranno probabilmente in azioni e le quote degli attuali azionisti (Mediaset in primo piano) si diluiranno. Ma non è detto sia un male per il gruppo di Cologno…
Si chiama ristrutturazione del debito l'operazione che porterà Mediaset a diluire quote e “potere” in Endemol. La società di produzione multinazionale ha infatti comunicato il raggiungimento dell'accordo per la ristrutturazione del debito, che permetterà alle banche creditrici verso la società di compensare il debito con azioni societarie.
Sono più di due terzi i creditori che hanno raggiunto l'accordo sulla ristrutturazione del capitale dell'azienda. Un numero fondamentale, dal momento che la ristrutturazione passerebbe tramite un procedimento giudiziario presso un tribunale olandese che richiederebbe l'approvazione dei due terzi dei creditori di Endemol, di cui fanno parte anche i fondi hedge Apollo Management e Providence Equity Partners.
La casa di produzione è stata acquistata nel 2007 per 2,6 miliardi dalla joint venture formata da Mediacinco Cartera (Gruppo Mediaset), Cyrte, società del fondatore John de Mol, e la banca d'affari Goldman Sachs (i soci ne detengono quote paritetiche). Barclays Capital, Credit Suisse, Goldman Sachs, Abn Ambro, Lehman e Merrill Lynch avevano messo a disposizione per l'operazione nel 2008 un prestito da 2,2 miliardi.
Ma a causa di un calo degli utili, Endemol non è riuscita a rispettare i “covenant”, evidenziando la necessità di una ristrutturazione del forte debito accumulato e aprendo la strada (dopo il varo di varie altre soluzioni, compresa l'offerta di Mediaset) alla sua conversione in azioni, cosa che comporterà la riduzione delle quote in mano agli azionisti di riferimento.
Mediaset dal suo 33% dovrebbe così scendere ad una quota inferiore al 10% (alcune fonti parlano addirittura del 7%).
Un'altra ipotesi prospetta che Mediaset, prima di chiudere l'intesa con i creditori che ridurrà il debito a mezzo miliardo, potrebbe valutare se acquistare qualche piccola quota, rimanendo comunque socio di larga minoranza nel gruppo.
Gli acquisti di format da parte di Cologno rappresentano circa il 25% del margine operativo della Endemol. Invece la prossima mossa dei nuovi azionisti di controllo sarà probabilmente un'asta per la vendita de "Il Grande Fratello", per il quale gli americani di Time Warner avevano già fatto un'offerta nei mesi scorsi.
Endemol è la prima società di produzione televisiva indipendente in Europa e produce ogni anno più di 15.000 ore di programmazione. La società ha la propria sede centrale in Olanda e vanta compagnie affiliate e joint venture in 25 Paesi del mondo, sparse in tutti e cinque i continenti: Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Norvegia, Belgio, Stati Uniti, Sudafrica, Australia, Argentina e Brasile (solo per citarne alcuni).
L'offerta della società si basa su una library di 1400 format (serie, miniserie e soap opera) e di intrattenimento (reality show, game show, talk show, talent show, makeover show, ecc.). Tra le sue produzioni, oltre al notissimo 'Grande Fratello', in Italia, 'Che tempo che fa' con Fabio Fazio su RaiTre ma anche 'I migliori Anni 'su RaiUno o 'Plastik'. Tra le fiction di Endemol, 'Provaci ancora Prof', 'La Ladra', 'Così fan tutte'. Ma ci sono anche programmi come 'La notte degli chef', 'Le invasioni Barbariche, 'Verdetto finale' e 'Chi ha incastrato Peter Pan?'.
"Siamo lieti che la maggioranza dei nostri creditori abbia accettato i termini della ristrutturazione proposta - ha commentato il presidente di Endemol Marco Bassetti - . Ora siamo in una posizione finanziaria forte per il futuro".
Anche Mediaset in comunicato la mette in positivo:
«L'accordo raggiunto per la ristrutturazione del debito Endemol scongiura definitivamente ogni ipotesi negativa sul futuro della società. La soluzione annunciata, oltre a garantire un ritrovato equilibrio dell'assetto finanziario, non prevede la cessione della società a terzi e mantiene quindi Mediaset, pur in assenza di ulteriori impegni finanziari, nel ruolo di unico socio industriale del settore media con aperte tutte le opzioni relative al proprio ruolo futuro».