La creatività pubblicitaria quest’anno è sbarcata nella Capitale. Ritenuto da alcuni il più grande evento di celebrazione della creatività Europea al mondo, Eurobest si è dispiegato per tre giorni, dal 30 novembre al 2 dicembre, nelle sale di Palazzo Barberini, sede della Galleria nazionale di arte antica della Capitale (con una serie di eventi collaterali), dove il gotha del pensiero creativo internazionale, soprattutto del settore pubblicitario, si è riunito per condividere i più importanti trend presenti e futuri
Eurobest affonda le sue radici nel 1988, anno di nascita di un premio che celebrasse campagne creative di avanguardia. Nel 2008 la svolta in Festival, organizzato ogni anno in una diversa città europea. La kermesse è organizzata da Lions Festival, la stessa società del prestigioso premio internazionale di Cannes dove ogni anno a primavera, le menti più brillanti dell’industry condividono il palcoscenico con le star di Hollywood e dell’entertainment, di fronte ad una community globale di 15mila persone. L’edizione di quest’anno è stata dedicata al tema dei “sensi” e alle sfide dell’identità. La scelta dell’Italia ha rappresentato un punto di forza, grazie alla nostra cultura ricca di arte e di storia. Numerosi sono stati gli appuntamenti di questa edizione: tre giorni di workshop, dibattiti e lezioni fra i talenti più noti del mondo dell’advertising che si sono confrontati sullo stato dell’arte del settore nel Vecchio Continente e su come la pubblicità possa porsi di fronte a nuove, importanti sfide, quali il cambiamento di costumi, gusti, rivoluzioni culturali e sessuali. Un festival giovane nel format – speech e presentazioni snelle, informali, interattive – per un pubblico in buona parte under 30, grazie anche alla Young Digital Academy e alla competizione riservata ai giovani creativi. Il festival si è concluso la sera del 2 dicembre con la cerimonia di premiazione al teatro Ambra Jovinelli.
Un programma ricco e variegato, con temi di avanguardia e spesso di “confine”
Tra gli interpreti italiani hanno partecipato Bruno Bertelli, Ceo di Publicis Italia e Global chief creative officer di Publicis per il mondo, e Armando Roncaglia, fondatore e presidente di Gruppo Roncaglia. Interessanti l’intervento di Nicky Bullard, presidente di giuria a Eurobest e Chairman e Chief creative officer di Mrm-Meteorite, che nel suo speech “Troppo vecchi per la pubblicità?” ha evidenziato un problema spesso rimosso, la discriminazione nei confronti degli anziani. Il fatto di non sentire la loro voce, di non chiedere la loro partecipazione e il loro coinvolgimento spesso porta all’esclusione di una vasta e influente parte della società. Madonna Badger, creativa e fondatrice di Badger & Winters, promotrice di #WomenNotObjects, ha fatto da porta bandiera invece del tema della diversità, portavoce della causa a favore della fine dell’oggettivazione della donna. Alain Sylvain, Ceo e fondatore del Sylvain Lab di NY ha spiegato nella sua presentazione “What if you’re insensitive? How empathy and sensitivity drive success” l’importanza dell’empatia nella comunicazione, che spesso si rivela elemento cruciale per il successo di una campagna, pubblicitaria o elettorale che sia. Decisamente rimarchevole anche l’intervento di Miles Lord, direttore creativo di DDB Berlin, che nel suo speech “Thinking inside the box”, ha presentato la campagna, pensata soprattutto per la condivisione sui social che hanno un ruolo sempre più ingombrante nelle nostre vite, per la prevenzione del tumore al seno “Check it before it’s removed”. 15 donne, selezionate tra 70 volontarie, hanno prestato gratuitamente il proprio volto alla campagna. "Era importante fossero persone reali e non celebrità", ha spiegato Miles. Lanciate nella giornata mondiale per le donne, le immagini, una volta condivise su Instagram o Facebook, mostrando un seno nudo, venivano rimosse in un lasso di tempo compreso tra i 12 minuti successivi e le 48 ore. La condivisione social è stata massiccia e, anche per via della censura, la campagna è arrivata sui mainstream media, New York Times in primis, che gli ha dedicato un importante servizio.