Accadrà il miracoloO Europa 7 troverà posto nell’etere senza che accadano cataclismi e si scatenino violentissime polemiche politicheO Potrebbe essere, grazie alla ricanalizzazione Rai e anche per merito di Antonio Sassano. Ma proprio lui starebbe per lasciare, non volontariamente, la FUB…
Finalmente, come avevamo più volte sottolineato, si cerca un soluzione che trovi frequenze per Europa 7 (che tuttavia le avrebbe gratis, a differenza di tutti gli altri, anche se sulla base di una concessione regolarmente accordata molti anni fa dallo Stato, di fatto disattesa, con conseguenti fortissimi danni per Francesco Di Stefano sempre di Europa 7) senza legare necessariamente la cosa alla spinosissima vicenda di Rete 4 (con buona pace di almeno una parte delle fortissime polemiche di solo qualche me fa sul famoso decreto cosiddetto 'salva Rete 4').
La soluzione, cui ha dato un forte apporto, pare, Antonio Sassano (che starebbe per lasciare, non volontariamente, la FUB e questa non è affatto una buona notizia), forse sta nella ricanalizzazione di RaiUno, che libererebbe il canale 8 per Europa 7.
Vediamo cosa scrive nel suo blog il collega Marco Mele de 'Il Sole 24 Ore:
«Fusse che fusse la vorta bbona, diceva Manfredi...
Nel luglio 2009 saranno dieci anni da quando Centro Europa 7 ricevette la concessione nazionale televisiva.
La soluzione l'ha trovata Antonio Sassano, uno dei maggiori esperti europei sulle frequenze, direttore generale dimissionario (forzato) della Fondazione Bordoni e docente alla Sapienza. Neanche convocato alla prima riunione di Italia Digitale, nella nuova versione della cabina di regia sulla transizione alla Tv numerica, eppure creatore del modello Sardegna, Sassano ha esposto la sua soluzione al Consiglio dell'Agcom. Quella, appunto, del canale 8 in banda VHF. Che assicurerebbe a Europa 7, come dice lo stesso Sassano nella sua relazione tecnica, una copertura pari al 70% della popolazione sia in digitale che in analogico.
Europa 7, saggiamente, dice: "Dalle parole ai fatti. Le avete trovate, ora assegnatele, poi vediamo".
Se non vi saranno colpi di coda - non sono da escludere - l'assegnazione del canale 8 in VHF non sarà certo l'attuazione della sentenza della Corte di Giustizia europea del gennaio 2008, perchè lascerebbe immutato il regime transitorio analogico, riprodotto tale e quale dal "generale assentimento" previsto dalla legge Gasparri. Per la prima volta, comunque, Europa 7 potrà comunciare a fare Televisione, riservandosi di chiedere al Consiglio di Stato un'integrazione in termini di frequenze e/o di risarcimento pecuniario (con soldi pubblici).
La soluzione del canale 8 in banda VHF-III. Si tratta di un nuovo canale, che, quindi, nulla toglie alla trasmissione di Rai1 su banda VHF. Certo, la soluzione trovata, la cosiddetta ricanalizzazione, impone la risintonizzazione dei televisori e la riconfigurzione di una parte delle antenne riceventi. Le Radio digitali, inoltre, dovranno sospendere la propria sperimentazione nella banda VHF III fino a quando occuperanno il canale 12 di tale banda, quello definitivo, al momento del passaggio al digitale, regione per regione.
Niente di tutto ciò sarebbe avvenuto senza la Conferenza di Ginevra del 2006, che ha imposto la ricanalizzazione della banda VHF III e senza la sentenza della Corte di giustizia europea, che ha giudicato imcompatibile con le norme comunitarie il regime italiano delle frequenze televisive. Senza che nessuno, finora, abbia mai pensato di attuarla. Il Ministero neanche la cita nel suo comunicato.
Però, hanno dovuto tenerne conto».
Altri particolari da www.key4biz, a firma di Raffaella Natale:
«Per Europa 7 arriveranno le frequenze televisive ma non da dove ci si attendeva, bensì da una riorganizzazione dello spettro VHF finora occupato dalle trasmissioni di RaiUno. La prima rete della Tv pubblica però non ci perderà niente, perché conserverà i 7 canali attualmente utilizzati, ma la nuova "ricanalizzazione" permetterà la disponibilità di un ottavo canale che sarà assegnato a Europa 7, probabilmente entro il 30 giugno 2009.
È questa la soluzione delineata dal Ministero dello Sviluppo Economico nella nuova documentazione inviata al Consiglio di Stato che il 16 dicembre prossimo si pronuncerà in via definitiva sulla vicenda del broadcaster.
Il piano, del dicastero messo a punto dal sottosegretario Paolo Romani, ha già ricevuto il via libera dell'Agcom che il 13 ottobre ha formalizzato il proprio parere tecnico favorevole dopo l'esame da parte del suo consiglio.
Il 31 maggio i giudici di Palazzo Spada hanno chiesto infatti a governo e Autorità di "rideterminarsi motivatamente" sulla richiesta di frequenze da parte di Europa 7, fornendo spiegazioni sul perché il caso sia rimasto sostanzialmente irrisolto.
Il ministero ha sottolineato che è impossibile assegnare a Europa 7, che da sempre rivendica la porzione di spettro di Retequattro, "...frequenze analogiche già pianificate". Ma ha precisato che, con l'obbligo della canalizzazione europea introdotto dalla Conferenza internazionale di Ginevra di giugno 2006, con la ricanalizzazione della banda III in VHF "..è possibile disporre di nuove risorse frequenziali compatibili con una rete a copertura nazionale".
La nuova canalizzazione è comunque "obbligatoria", anche se prevista in via definitiva a fine 2012, con il passaggio al digitale terrestre.
Ora il ministero ha avviato un confronto con la Rai per anticipare questa data alla metà del 2009, in modo da rendere subito disponibile il nuovo canale, inserito nei piani di switch-off, che sarà assegnato a Europa 7.
Europa 7 si potrà avvalere anche del diritto alla coubicazione dei suoi impianti di trasmissione nei siti di Rai e Mediaset. In sostanza, in base a una delibera dell'Agcom, i due operatori dominanti del settore Tv, dovranno "ospitare" gli impianti di trasmissione di Europa 7 nei loro siti "sulla base di condizioni economiche eque, trasparenti e non discriminatorie".
Si passi dalle parole ai fatti: è stato il commento di Ottavio Grandinetti, uno dei legali di Europa 7, alla possibilità che all'emittente vengano assegnate alcune frequenze attualmente occupate dalla Rai. "...La novità importante - ha sottolineato Grandinetti - è che le frequenze ci sono: sia il ministero sia l'Agcom concordano nell'individuare gruppi di frequenze che si possono assegnare. A questo punto li aspettiamo alla prova dei fatti: è aperto presso il ministero un procedimento amministrativo che si può concludere con l'attribuzione delle frequenze. Poi valuteremo dal punto di vista tecnico che caratteristiche hanno queste frequenze, dal punto di vista della copertura e in termini temporali di messa a disposizione".
Resta in piedi, in ogni caso, la richiesta di risarcimento danni avanzata da Europa 7: fino a 3,5 miliardi senza assegnazione di frequenze, 2,160 miliardi con le frequenze.
"Se ci verranno assegnate - ha concluso - andremo a discutere su un importo inferiore. Ma non esiste per noi un'ipotesi frequenze senza risarcimento dei danni pregressi. La quantificazione, ovviamente - è rimessa alle valutazioni del Consiglio di Stato"».