Mancava ancora la cifra relativa al risarcimento per Europa 7 da parte dello Stato per non aver ottenuto le frequenze assieme alla concessione per trasmettere. Ora il Consiglio di Stato ha deciso per poco più di un milione di euro, nella parte bassa delle “quote possibili”.
E così ora il quadro è completo. A parte il 'colore' (l'intervista di Piero Ricca a Francesco Di Stefano sul sito di Beppe Grillo con fuoco e fiamme, come sempre), c'era da decidere l'entità del famoso risarcimento, dopo che la frequenza è arrivata (anche se il destinatario in qualche modo la 'disconosce', forse pensando a nuovi ricorsi, chissà a chi, stavolta). Ed ecco allora cosa ha deciso il Consiglio di Stato nella cronaca di www.repubblica.it:
«Solo un milione di euro di risarcimento a Europa7. Il Consiglio di Stato ha depositato la sentenza sulla vicenda della Tv che nel '99 pur essendosi aggiudicata una licenza nazionale per l'emittenza televisiva non aveva potuto iniziare le trasmissioni per mancanza di frequenze. La vicenda era finita anche davanti alla Corte di giustizia europea. Per la mancata assegnazione delle frequenze, l'emittente aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni miliardaria.
Di recente il ministero dello Sviluppo economico ha assegnato all'emittente una frequenza che si è liberata grazie alla ricanalizzazione dello spettro chiesta dall'Unione Europea.
Restava in piedi la richiesta di risarcimento danni da parte di Europa7: fino a 3,5 miliardi senza assegnazione di frequenze, fino a 2,16 miliardi con le frequenze.
Nel gennaio dello scorso anno, i giudici della Corte di giustizia Ue del Lussemburgo avevano definito il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisiva "contrario al diritto comunitario". Per la Corte di giustizia Ue il regime italiano "non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati"».