Europa 7 vince a Strasburgo ma ottiene solo 10 milioni

Di Stefano vince ancora una causa in sede europea contro lo Stato italiano che non gli ha concesso a suo tempo le frequenze per Europa 7, anche se rispetto alla richiesta di due miliardi, ottiene solo dieci milioni di euro. Uscita la graduatoria siciliana.

La Corte Europea dei diritti umani ha condannato l'italia per non avere concesso per 10 anni le frequenze all'emittente televisiva Europa 7 di Francescantonio Di Stefano. La Corte ha riconosciuto all'imprenditore 10 milioni di euro per danni materiali e morali e 100 mila euro di spese legali, contro una richiesta di due miliardi di euro.

Cme si legge nel pronunciamento della Corte, "le autorità italiane non hanno rispettato l'obbligo prescritto dalla Convenzione europea dei diritti umani di mettere in atto un quadro legislativo e amministrativo per garantire l'effettivo pluralismo dei media". L'Italia è stata quindi condannata per aver violato il diritto alla libertà d'espressione e d'informazione e la tutela della proprietà.

Avendo ottenuto la licenza nel 1999, Europa 7, poteva "ragionevolmente aspettarsi", secondo la Corte di Strasburgo, di poter trasmettere entro massimo due anni. Ma non ha potuto farlo perché "le autorità hanno interferito con i suoi legittimi diritti, con la continua introduzione di leggi che hanno via via esteso il periodo in cui, le televisioni che già trasmettevano, potevano mantenere la titolarità di più frequenze".

Per ciò che riguarda gli switch-off, mentre prosegue quello calabrese, è uscita oggi, dopo quella LCN, la graduatoria della Sicilia per l'assegnazione delle frequenze, molto attesa per l'esiguità dei 'posti disponibili' rispetto alla 'mole di emittenti richiedenti'. Ma si tratta solo della graduatoria provvisoria. Attesa, forse, per domani, quella definitiva.

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