La situazione nella Tv pubblica – Fabrizio Biamonte (Rai News) e Roberto Buzzi (Rai, area news), più Sergio NaruliRai News è stata la prima newsroom in Italia: è partita nel 1999 su 24 ore, con un server da 48 ore. La seria difficoltà era nello scontro coi modelli produttivi Rai, un ostacolo per le figure professionali coinvolte e l’organizzazione del lavoro. Allora c’erano dieci postazioni di editing molto semplici in MPEG-1 di bassa qualità e la messa in onda era realizzata con file MPEG-2, co…
La situazione nella Tv pubblica - Fabrizio Biamonte (Rai News) e Roberto Buzzi (Rai, area news), più Sergio Naruli
Rai News è stata la prima newsroom in Italia: è partita nel 1999 su 24 ore, con un server da 48 ore. La seria difficoltà era nello scontro coi modelli produttivi Rai, un ostacolo per le figure professionali coinvolte e l'organizzazione del lavoro. Allora c'erano dieci postazioni di editing molto semplici in MPEG-1 di bassa qualità e la messa in onda era realizzata con file MPEG-2, con qualità non elevatissima e si andava in onda solo sul satellite, con un certo limite nel bacino d'utenza.
Il passaggio a un sistema di produzione digitale coinvolge i giornalisti dall'inizio alla fine nel processo, è un problema culturale, sindacale e ha fatto nascere la figura sperimentale del “giornalista-Media Manager”, anche all'interno del contratto di lavoro, da sei anni a questa parte.
Sono passati 13 anni da allora; partiti da circa 40 ore di storage, oggi siamo alla terza generazione con una memoria di 2000 ore on line e l'archiviazione di 12mila near line.
Il sistema dalla prima alla seconda versione è cambiato strutturalmente nel workflow, con una sola applicazione da cui amministrare tutto, editare i contenuti in bassa qualità e andare in onda. Le stesse figure professionali lavorano sugli stessi oggetti.
Nella seconda versione invece ci sono dei tool specifici secondo la figura professionale coinvolta, la redazione, il giornalista, il tecnico.
Rai News prevede 80 postazioni in bassa qualità near line non lineari, più tre in alta qualità con tecnici di produzione interna, oggi in SD.
Il Tg2 partirà invece in HD dal primo gennaio 2013 con il restyling della regia. Ci sono 12 linee di acquisizione SDI segnale video SD e una serie di ingressi via Signant e Ftp anche da agenzie, in questo caso coi metadati inseriti a semplificare il lavoro di redazione. Il materiale viene lavorato dalle postazioni e poi spostato tramite I-News per creare palinsesto e scaletta.
Tutto questo senza mai fermarsi su 24 ore. La ridondanza è su supporto XDCAM, spesso è necessario un reboot ma funziona benissimo. Alle spalle ci sono dieci-dodici anni di servizio in cui in pratica l'unico problema è stato nel condizionamento dell'aria d'estate per la temperatura.
Tg Norba 24: un progetto innovativo partito dal Sud - Dino D'Alessandro (Telenorba)
Prima emittente in Italia a integrare un sistema Dalet, già dal 2005 a Telenorba eravamo alla ricerca di una piattaforma integrata per operare in formato file based e per far approdare ogni progetto anche su altri media. La piattaforma è poi andata in onda nell'ottobre 2010 con Tg Norba 24, il nuovo canale lineare dedicato, sul digitale terrestre, un anno prima dello switch off ufficiale.
Il Gruppo Norba dispone di tre mux di sei canali ciascuno quindi un sistema di gestione basato su MAM era indispensabile. Il sistema si è poi ampliato, sono stati aggiunti back up e matrici ci commutazione SD e HD.
Il MAM crea molti benefici per rispondere alle molte difficoltà di un'emittente, non ultimo l'aspect ratio a 16:9 che ha anche comportato diverse modifiche alla grafica, nuovo studio, nuovo formato, nuovo modello organizzativo.
Il punto di approdo oggi dovrebbe essere una newsroom che permetta ingestion di programmi in HD e trasmetta tutto in HD, visto che il digitale terrestre lo rende possibile. Questo anche se l'immediatezza della notizia obbliga spesso ad accettare contributi di bassa qualità, a volte derivati da telefonini e telecamere consumer.
Tg Norba 24 si dichiara pronta al 70%, anche perché per irradiare in HD è necessario rivedere l'organizzazione dei service che mandano i filmati di contribuzione. Il modello organizzativo è la chiave del successo, il contenuto “fa da re”, il passaggio forte è nel nuovo modo di produrre in un'organizzazione economicamente più valida, con un rendimento maggiore del 30/40%, oltre a poter fornire i contenuti per altri media. Si contano 50 client, sistemi multipli di emissione, tre sistemi di playout da noi a Conversano e due esterni con archivi locali, che si collegano e trasmettono i metadati in modo simultaneo e in tempo reale, con la sincronizzazione degli archivi su 24 ore.
Per le news “dalla strada” sono utilizzati diversi sistemi, due up link tradizionali e nove zainetti per trasmissioni su 3G, che realizzano circa 18/20 servizi al giorno.
Il sistema utilizzato nel Gruppo Class - Andrea Pirola (Class Tv)
Tre fattori hanno instradato Class Tv verso una nuova configurazione: primo, l'aumento del numero delle Tv del gruppo che richiedeva la condivisione delle informazioni testuali, sia i dati e soprattutto il video, per evitare 'contese di cassette' tra le varie sale di montaggio e i redattori; secondo, la riduzione dei costi operativi e del personale. Il terzo fattore è stato la vendita dei contenuti (circa il 60% è prodotto per terzi).
É stata così ripensata la struttura produttiva tradizionale creando un ambiente televisivo digitale (tra il 2006 e il 2007) con un unico archivio centralizzato, un'unica SAN e un MAM capace della gestione, metadati compresi, più uno strumento redazionale per i redattori per poter accedere a tutti i contenuti e scrivere i pezzi e anche la presenza di postazioni di montaggio molto semplici adatte ai redattori stessi, che potessero gestire i propri pezzi e farli diventare contenuti evoluti per il multicanale, ossia adatti a Tv, siti proprietari e di terzi, piattaforme cellulari, tablet e schermi di metropolitane di Roma, Milano e canali terzi.
La prossimità fisica delle persone è stata creata con un tavolo multiredazionale tra le varie redazioni, che produce contenuti finanziari poi declinati sulle varie piattaforme.
Si fa uso di strumenti proprietari per agenzie e dati di Borsa in tempo reale, l'archivio Tv è su infrastruttura Harris e Documentum, una piattaforma potente e molto personalizzata (EMC2) copre la prima e ultima parte della creazione dei contenuti: vale a dire che dalla scaletta si passa all'assegnazione dei pezzi e alla scrittura successiva.
Documentum è l'ambiente di lavoro condiviso in cui i redattori scrivono e interagiscono col caporedattore. Dopo un primo livello di approvazione del pezzo, il redattore si sposta di un piano in un'area di editing su Premiere per il montaggio (al momento se ne stanno allestendo sei direttamente sui loro desk) per il montaggio.
Una preview in bassa risoluzione permette approvazione e poi sempre con Documentum viene inviata ai vari destinatari.
Il redattore ha così diverse competenze e, secondo la produzione che segue, adempie a una o a tutte le fasi del lavoro. Tutto è realizzabile in completa autonomia, se serve.