Sono tempi difficili per i programmi musicali in televisione. Dal Festival di Sanremo a “Top of the Pops”, chiuso dalla BBC dopo anni, molti perdono ascolti, complice anche la crisi della discografia.
Più o meno una ventina di anni fa (era il periodo di "Bollicine " di Vasco Rossi o "Nuovi eroi" di Ramazzotti) capitava di trovarsi con gli amici per assistere alla finale del Festivalbar. Nel frattempo si discuteva, si mangiava qualche patatina e si beveva birra, ma si seguiva il programma e si tenevano alti gli ascolti.
Ma erano altri tempi e con il passare degli anni la manifestazione canora non è più riuscita a tenere il passo con i tempi.
La 43ma edizione, chiusasi qualche giorno fa con la vittoria di Ligabue, è stata deludente. La pre-finale di lunedì 4 settembre, per esempio, ha fatto solo 1 milione e 464 mila spettatori, l'8,28% di share, mentre la media del programma è stata appena sopra l'11% contro il 16,5% dello scorso anno.
Secondo Andrea Salvetti, figlio di Vittorio ideatore del programma lanciato nel 1966 sul Secondo Programma e poi passato sulle reti Fininvest, il programma sarebbe stato penalizzato dai Mondiali di calcio. "I Mondiali hanno distolto l'attenzione - ha detti Salvetti - . l'eccessivo affollamento pubblicitario ci ha penalizzati e poi c'è una formula da rivedere assieme ai discografici. Per l'anno prossimo vorrei che ogni serata fosse un evento con i cantanti che presentano qualcosa di speciale, magari duetti".
Tra le altre 'pecche', i conduttori poco "azzeccati": il mago Forest che poco si trovava a suo agio con il grande pubblico; un'Illary Blasi e una Cristina Chiabotto troppo rigide. E per finire, una finale senza la 'star' d'occasione. A questo va aggiunto il boicottaggio della casa discografica Sony-BMG che dopo la prima serata di Napoli ha ritirato i suoi artisti (Pelù, Ramnazzotti, Fossati, Raf, Cristina Aguilkira e Shakira).
Nel 2007 si vedrà...