Finanziamenti e pubblicità trasparente per i film italiani

Il decreto legislativo sul cinema del ministro Urbani riforma il finanziamento pubblico del settore, da tempo al centro di numerose polemiche, e prevede anche la nuova opportunità del “product placement”.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato recentemente in via definitiva il decreto legislativo sul cinema, presentato dal ministro Giuliano Urbani, che riforma, fra le altre cose, il finanziamento pubblico del settore, da tempo al centro di numerose polemiche. La riforma propone un testo unico, definito dagli esperti "agile ed essenziale", che riconduce l'intera disciplina ad un sistema unitario e cOErente, con l'ambizione di creare i presupposti e le condizioni per far crescere il nostro "sistema cinema".

Il decreto prevede anche la nuova opportunità di utilizzare in forma esplicita e più trasparente rispetto al passato il "product placement", cioè l'uso di marchi commerciali all'interno dei film, ottenendo in cambio introiti pubblicitari. In precedenza la legge vietava in Italia questa pratica, per tutelare il consumatore da forme di pubblicità ingannevole, ma si finiva per effettuarla lo stesso in forma "laterale" (mostrando ad esempio con insistenza nelle pellicole un certo tipo di autovettura o di bevanda).

Importante poi, a proposito di finanziamenti pubblici ai film, l'introduzione del "reference system", un sistema che supporterà le tradizionali commissioni nella scelta dei soggetti e dei progetti meritevoli di finanziamento, privilegiando chi nel recente passato ha prodotto cinema di qualità e capace di catalizzare l'attenzione del pubblico. Ciascun progetto verrà valutato anche tenendo conto del curriculum del produttore e del cast.

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