Ieri sera Fiorello ha sbancato l’Auditel e ha surclassato un ‘Grande Fratello’ già in parziale crisi di ascolti.
Non c'è che dire: Fiorello è sempre Fiorello. Bravo, brillante, preparato, eclettico...
Torna alla Tv pubblica dopo anni e travolge l'Auditel. Sfodera una voce potente e piacevole, passando dalla lirica al rap, intrattiene gli ospiti e si muove, ben consapevole di essere l'unico in grado di fare il varietà, reggendo, da solo, quasi tre ore di spettacolo.
Delle tante parole sul nuovo varietà di Fiorello nessuno ha approfondito il tema il perché del suo ritorno ma vedendolo sul palco si percepisce quanto si trovi a suo agio con il suo pubblico. Forse gli mancavano semplicemente la Tv, la prima serata, i lustrini e un impianto scenico e di spettacolo che solo Bibi Ballandi (e pochi altri) sanno garantire.
Alla Rai, poi, non sarà sembrato vero di avere un artista che è in grado di catturare milioni di spettatori e di garantire fior di incassi pubblicitari. E per la Rai lo showman siciliano è una presenza rassicurante; ma è forse proprio quell'essere sempre se stesso che ne limita la portata di novità.
Ormai Fiorello è “un'istituzione” della Tv e in effetti la solo novità del suo “Il più grande spettacolo dopo il week end” è stata quella di fare una sorta di show multipiattaforma. O forse è più corretto dire un pre-show. Fiorello, infatti, ha anticipato il suo ritorno in Rai con brevi video postati su Twitter e visibili anche su Youtube ed ha mantenuto i contatti con i suoi estimatori e fans tramite i social nework (li ha poi premiati volendone un centinaio allo Studio 5 di Cinecittà, “quello di Fellini”, come ha ricordato Fiorello dicendo che in giro lì c'era ancora la sua 'mitica sciarpa rossa'), rendendoli protagonisti.
Nello show le cose che più hanno entusiasmato sono state quelle già viste, come l'imitazione di Carla Bruni che l'artista lanciò in una delle prime edizioni di 'Viva RadioDue'; quindi, in tempi ancora non sospetti, i duetti con Enrico Cremonesi o l'intuizione, riuscita, di sdoganare l'inno di Mameli, facendone una versione rap (chissà cosa ne pensa Napolitano, al quale Fiorello ha dedicato l'inno e chissà che non sia anche una preparazione all'arrivo di Benigni, di cui resta nella memoria lo straordinario show di Sanremo proprio sull'Inno di Mameli).
Rimangono poi i duetti con i cantanti, anche quelli un classico, del calibro di Giorgia o Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, le parodie di spettacoli e relativi personaggi del momento come 'X-factor' o ancora i monologhi che portano la firma di autori che sanno fare il loro mestiere. Ricordiamo quello di introduzione, con la parte su Monti: “Signor Monti, ma chi gliel'ha fatto fare? Lei è alto 1,75, è pieno di capelli, ha la stessa moglie da 40 anni, per trovare un pettegolezzo bisogna andare su 'Famiglia Cristiana'. Se va a Palazzo Chigi cerchi qualcosa nel cassetto, numeri di telefono o pillole blu”.
Ci sono poi cose, come la partita a tennis a colpi di padella con l'amico Djiokovic o il siparietto con Giorgia che sanno di già visto, come le gag con Marco Baldini.
Ma Fiorello è amatissimo dal pubblico di RaiUno, che lo ha premiato alla grande: un ascolto di 9,8 milioni di spettatori per un 39% di share. Una partita persa in partenza per un GF già in crisi di ascolti (ieri sera ha fatto il 16% e non è neanche andata tanto male, tutto sommato).
Insomma, forse non c'erano grandi novità e forse ci si aspettava un Fiorello più scoppiettante ma non bisogna cadere nell'errore di confondere la Radio (che con 'Viva RadioDue' ha decretato il grande successo di 'Fiore') con la Televisione. I due diversi mezzi impongono tempi, formule e testi differenti.
Lo spettacolo, poi, il varietà che Fiorello è ormai l'unico in grado di fare, c'è stato e con risultati che guardano da vicino a quelli delle partite dei Mondiali.