Firmato il contratto di servizio Stato-Rai

Il contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni per il triennio 2003-2005 è stato siglato ufficialmente ieri da Antonio Baldassarre per la Rai e Vittorio Stelo per il Ministero delle Comunicazioni, alla presenza di Gasparri.

Gasparri si è detto molto soddisfatto "nel metodo e nel merito del nuovo contratto" e ha sottolineato che "gli aspetti più importanti del nuovo contratto riguardano i programmi per i minori e la qualità televisiva". Per Baldassarre, ugualmente, il nuovo contratto "segna una svolta". "Per la prima volta - ha sottolineato - si tratta di un documento concreto, preciso e verificabile, con impegni quantificati per la Rai".

I due hanno invece definito "pretestuosa" e "inesistente" la polemica sulla Commissione che viene istituita dal contratto per la verifica degli obblighi della Rai rispetto alla qualità dell'offerta. Tale Commissione ha provocato, soprattutto per la presenza al suo interno di un rappresentante del Ministero delle Comunicazioni, sia pure senza diritto di voto, le durissime proteste dell'opposizione in Commissione di Vigilanza, con annuncio anche di un ricorso al Tar.

Gasparri, da parte sua, ha aggiunto che "la Commissione sarà composta da quattro membri (due designati dalla Rai e due dagli Utenti) e ai lavori parteciperà anche un rappresentante del Ministero. Anche su questo abbiamo recepito il parere della Commissione di Vigilanza (fatte salve, appunto, le proteste dell'opposizione; N.dR.). Non è stato introdotto nessun elemento di dirigismo. Semplicemente parteciperemo ai lavori della Commissione per essere informati su cosa accade, dal momento che siamo firmatari del contratto".

In merito ai contenuti del nuovo contratto, Gasparri ha spiegato che "sono state introdotte numerose novità nei 35 articoli, per sette capi, che lo compongono, e tra le cose nuove c'è una ridefinizione dei generi dell'offerta tv, che per il 65% deve essere orientata al servizio pubblico".

Secondo gli accordi presi, la Rai si è impegnata ad aumentare i programmi per i minori, da 0 a 18 anni: nella fascia dalle 7 alle 22,30, sulle tre reti, ci dovrebbe pertanto essere un incremento del 25% della programmazione dedicata a questa fascia di ascoltatori, per un totale di 4-5 ore al giorno.

L'edizione delle 20 del Tg1 verrà sottotitolata per i non udenti mentre il 20% dei ricavi da canone verrà investito per produzioni italiane ed europee, riservando anche una maggiore attenzione al territorio (con mezz'ora in più la settimana, su RaiTre, per le Regioni) alle minoranze linguistiche e all'innovazione tecnologica.

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