All’ultimo congresso della Fnsi sono stati nominati i nuovi vertici del sindacato dei giornalisti ed è stata fissata come priorità il rinnovo del contratto della categoria, atteso da ben due anni. Franco Siddi segretario, Roberto Natale presidente.
Il XXV Congresso della Fnsi si è concluso alcuni giorni fa in Puglia (Castellaneta Marina) con l'elezione di Franco Siddi all'incarico di segretario generale (dopo la lunga 'gestione' di Paolo Serventi Longhi) e di Roberto Natale a quello di Presidente. Siddi è stato nominato con 199 voti su 310 al primo scrutinio, mentre Roberto Natale è stato eletto presidente con 83 voti favorevoli, 18 schede bianche, 6 nulle e due disperse.
Ai due nuovi dirigenti della Federazione Nazionale della Stampa spettano compiti importanti e cruciali, primo fra tutti l'apertura di un tavolo contrattuale con la Fieg (che da due anni rifiuta qualsiasi trattativa) per l'attesissimo rinnovo del contratto e, inoltre, la definizione professionale dei giornalisti degli Uffici Stampa pubblici, come previsto dalla legge 150/2000. Il contratto dei giornalisti è "fermo da più di mille giorni" e - fatto inedito nella storia sindacale - la Fieg ha finora deciso di non trattare proprio un rinnovo.
"La cosa positiva - ha dichiarato Natale - è che nel corso del congresso abbiamo saputo legare l'attenzione per il nostro contratto con quella per i contratti che mancano ad altri milioni di italiani. La battaglia per il diritto al contratto è la battaglia più moderna, degna di un Paese civile, e parlo non solo dei diritti negati a noi ma a una grande parte del mondo dei lavoratori".
Dal congresso esce un sindacato che chiede regole chiare e precise e la loro applicazione. Anche Siddi ha posto l'accento sul rinnovo del contratto: "Il tempo del negoziato è maturo. Gli editori sanno di non potersi più sottrarre al confronto. Il contratto si scrive insieme. Nessuna delle due parti, né la Fieg né la Fnsi può pensare di scriverlo da sola"
Siddi ha tracciato un bilancio del congresso, teatro di un confronto serrato tra la maggioranza del sindacato e le componenti interne: "È stato un congresso faticoso, dove nulla era scontato. C'era anche chi aveva, più fuori che dentro, immaginato un passaggio rovinoso per il sindacato. Paolo Serventi Longhi ha portato al congresso un sindacato carico di amarezza per non aver rinnovato il contratto, ma solido e robusto".
Secondo Siddi dunque un congresso vero che "consegna una Fnsi che non ha raggiunto un'unità formale ma sostanziale sulle cose da fare nell'ottica della concretezza, del dialogo e del confronto". E, oltre al contratto, sul tavolo ci sono altre questioni aperte dall'Antitrust alla legge sull'editoria, alla riforma dell'ordinamento professionale, allo stralcio urgente per la 'governance' della Rai: "In una parola, il pluralismo come condizione essenziale da ripristinare in pieno per tutti".