Franco Visintin, Segretario SMPTE

Millecanali Convegno Digital Newsroom –

La storia della produzione dell’informazione televisiva in Italia.

La newsroom di oggi è la logica conclusione di un periodo storico partito negli anni '80 in Rai con l'ENG.
L'inizio di tutto è negli anni '50 coi primi centri di produzione radio-tv, grazie a Giovanni Ponti che aveva disegnato il palazzo Rai di corso Sempione a Milano, con un nucleo centrale costruito con proprie fondazioni separate da quelle della corona dell'edificio esterno, per attenuare le vibrazioni della ferrovia. Il mixer era autocostruito in Rai, i monitor fatti in Italia, la regia si avvaleva dei contributi delle camere da studio e di un telecinema in pellicola con pochi interventi esterni da ponte radio.
Le telecamere erano pesanti, non adatte per il Tg in esterno. Tubi da 3” da 40 cm, e da 4,5”, mentre il Vidicom da 15 cm era “una sciccheria” che ha preceduto il Plumbicon da 15 cm. La registrazione era su pellicola 16mm. Il Flying Spot era il mezzo di lettura della pellicola. La registrazione audio avveniva sul registratore portatile.
Nel 1961 si diffuse la registrazione magnetica, grazie ad Ampex, e nel tempo si giunse alle prime camere portatili e ai registratori elicoidali a zaino.
Agli inizi degli anni '70 i primi automezzi mobili potevano seguire il Giro d'Italia ed essere collegati a un mezzo che riceveva i segnali. Da qui è nata l'ENG con apparati elettronici, mixer video e un mix di telecamere locali e remote, ponti radio, satelliti, etc.
Oggi l'omologazione digitale è totale per tutti i servizi, come dire “tutto in tutti” e su più schermi.

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