In merito alla situazione piemontese, il nostro Oliviero Dellerba ha scritto su Millecanali di luglio:
“Il passaggio non è ancora avvenuto (fine giugno) in Emilia Romagna e Piemonte, al centro di una situazione assai delicata. La frequenza 32 è da scartare nella fascia Est e nessun operatore ha presentato domanda di rottamazione. A questo punto la risorsa dovrebbe essere "espropriata" a Rete 7 Piemonte, che avrebbe diritto al canale dell'ultimo gruppo di emittenti in posizione utile in graduatoria, il 23, sul quale è impossibile trasmettere decentemente anche nel Piemonte occidentale, a causa della presenza della Rai da Monte Penice con il servizio pubblico lombardo. La delibera Agcom ha anche escluso la possibilità di assegnare il 23 nel Piemonte orientale e diventa arduo capire le mosse future del Ministero”.
Non a caso - sembra di capire - la Determina per la Regione Piemonte è arrivata proprio fra le ultime (manca ancora solo l’Emilia-Romagna alla lista) ma la decisione finale del Ministero dello Sviluppo Economico non si è discostata da quella ipotizzata su ‘Millecanali’ (restano naturalmente le difficoltà segnalate per il canale 23).
Pertanto, “vista la Tabella C, allegata al D.M. 17 aprile 2015, che individua tra le regioni interessate dalla procedura la regione Piemonte per la frequenza CH 32 UHF da liberare obbligatoriamente nelle province Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli e facoltativamente nelle province di Torino, Alessandria, Asti e Cuneo”, il Ministero ha deciso quanto segue:
“All’operatore di rete Rete 7 Spa per la rete Rete Sette, titolare del diritto d’uso definitivo della frequenza CH 32 UHF per l’intera regione Piemonte, frequenza da Tabella C, collocato al nono posto della ‘graduatoria’, che ha presentato manifestazione d’interesse…, verrà sostituita la frequenza dal CH 32 UHF al CH 23 UHF, frequenza che sarà espropriata in attuazione di quanto indicato all’Art. 3, comma 1 del D.M. 17 aprile 2015, all’intesa collocata all’ultimo posto (17°) della ‘graduatoria’, non avendo l’Amministrazione recuperato risorse frequenziali. Tutti gli impianti dovranno essere dismessi sul CH 32 UHF secondo il calendario di spegnimento (master plan) che sarà successivamente inoltrato e riaccesi sul CH 23 UHF con le limitazioni di cui alla Tabella D del D.M. 17 aprile 2015…”.
Invece, “all’intesa Telestudio Modena Srl, EmmeCiUno Srl e Gruppo Europeo di Telecomunicazioni Srl collocata al diciasettesimo posto della “graduatoria”, titolari del diritto d’uso definitivo del CH 23 UHF, verrà espropriata la frequenza e riassegnato in parte il CH 32 UHF… per le sole province di Cuneo, Torino, Alessandria e Asti, province ove è possibile tale assegnazione…”.
“All’operatore di rete Telestudio Modena Srl per la rete Telestudio Modena… titolare del diritto d’uso definitivo del CH 23 UHF… verrà sostituita la frequenza dal CH 23 UHF al CH 32 UHF per le medesime province assegnabili come da Tabella D del citato D.M. Tutti gli impianti dovranno essere dismessi sul CH 23 UHF secondo il calendario di spegnimento (master plan) che sarà successivamente inoltrato e riaccesi sul CH 32 UHF e il diritto d’uso definitivo a suo tempo rilasciato sarà modificato”.
“All’operatore di rete EmmeCiUno Srl per la rete Videostar… titolare del diritto d’uso definitivo del CH 23 UHF per le province di Alessandria, Asti e Vercelli/lim verrà sostituita la frequenza dal CH 23 UHF al CH 32 UHF per le sole province di Asti e Alessandria, provincia quest’ultima assegnabile… Per la provincia di Vercelli /lim la frequenza non sarà sostituita perché la medesima provincia rientra tra quelle da liberare obbligatoriamente come indicato nella Tabella C del citato D.M….
La EmmeCiUno Srl avrà diritto all’erogazione di un indennizzo, per la sola provincia di Vercelli/lim”.
“All’operatore di rete Gruppo Europeo di Telecomunicazioni Srl per la rete Più Blu Lombardia…, titolare del diritto d’uso definitivo del CH 23 UHF, per la provincia di Novara, non verrà sostituita la frequenza in quanto la medesima provincia rientra tra quelle da liberare obbligatoriamente come da Tabella C lettera A del sopracitato D.M. e tutti gli impianti dovranno essere dismessi secondo il calendario di spegnimento (master plan) che sarà successivamente inoltrato. L’operatore Gruppo Europeo di Telecomunicazioni Srl avrà diritto all’erogazione di un indennizzo come previsto dall’art. 3 del D.M. 17 aprile 2015 e il diritto d’uso definitivo a suo tempo rilasciato sarà revocato”.
Peraltro - segnala il sito litaliaindigitale.it - gli impianti sul canale 23 di tutti questi gruppi (Tele Studio Modena, Videostar e Più Blu Lombardia) non erano stati ancora attivati.