Clamorosa notizia in un comunicato congiunto: le due associazioni delle Tv locali, di FRT e Aeranti-Corallo, annunciano l’uscita da DGTVi. Fra i motivi, la questione della ‘numerazione’ delle Tv nazionali veicolate da Tv locali.
Ecco il testo del comunicato:
«L'Associazione Tv Locali FRT e l'Associazione AERANTI-CORALLO sono uscite da DGTVi. Contestualmente i rappresentanti delle due Associazioni, Maurizio Giunco (FRT) e Marco Rossignoli (AERANTI-CORALLO), hanno rassegnato le loro dimissioni dal Consiglio dell'Associazione.
Le Associazioni delle emittenti locali denunciano l'allontanamento dalle finalità statutarie di DGTVi che dovrebbe operare nell'ottica di contribuire ad una più ordinata e condivisa transizione al digitale terrestre nell'interesse delle aziende televisive associate e degli utenti.
Da qualche tempo, DGTVi ha dimostrato disinteresse nei confronti delle problematiche delle Televisioni locali sino ad arrivare all'insostenibile silenzio tenuto in questi giorni di fronte all'azione del Governo che, con la Legge di Stabilità 2011, ha previsto la sottrazione alle emittenti locali di ben nove frequenze (canali 61/69) da destinare alla telefonia mobile.
Ciò proprio nel momento in cui tali frequenze vengono assegnate alle Tv Locali nelle aree Tecniche 3, 5, 6 e 7 e proprio nel momento in cui lo stesso Governo si appresta ad assegnare gratuitamente ad alcune reti nazionali associate a DGTVi alcune frequenze coordinate del c.d. dividendo interno.
DGTVi ha taciuto sulle norme previste dal singolare quanto incostituzionale comma 16 che prevede una delega in bianco al Ministero dello Sviluppo Economico al fine di fissare nuovi pesanti obblighi per gli operatori locali, ed inoltre nulla è stato obiettato alla decisione del Ministero di non permettere ai fornitori di programmi nazionali, veicolati dagli operatori di rete locali su tutto il territorio italiano, l'utilizzo delle numerazioni LCN previste per i programmi nazionali, chiudendo di fatto ancora una volta ed in modo definitivo, il mercato televisivo italiano.
Quest'ultimo provvedimento, contrario alla delibera n. 435/01/CONS dell'AGCOM, è chiaramente di grande danno per le Tv Locali e viola le più elementari norme sulla concorrenza di mercato proprie di uno stato civile e democratico.
Il tacito assenso a tali inaccettabili scelte, ha fatto emergere un grave ed insanabile conflitto tra gli associati di DGTVi.
Di fronte a tale situazione FRT Tv Locali ed AERANTI-CORALLO hanno considerato fortemente penalizzante e controproducente per il comparto televisivo locale, la permanenza in DGTVi ed hanno ritenuto necessaria una netta presa di distanza anche in relazione alle azioni giudiziarie che intraprenderanno in difesa dei legittimi diritti dei propri associati».
La questione della numerazione delle Tv nazionali 'veicolate' da Tv locali merita un chiarimento. Ecco come ha sintetizzato la questione l'ultimo 'bollettino FRT':
«Ai fornitori di contenuti in ambito nazionale che abbiano i requisiti previsti dalla legge e che utilizzino, per il trasporto del loro programma, i mux degli operatori di rete in ambito locale sarà assegnato un numero LCN tra quelli riservati alle Tv locali anziché alle nazionali. È questo l'orientamento del Ministero nella procedura di assegnazione dell'LCN. Si tratta di un'interpretazione della delibera 366/10/CONS.
Tale delibera è molto chiara nell'individuare e definire ambito di applicazione, soggetti e criteri di ripartizione delle numerazioni richieste da fornitori sia nazionali che locali. Il ministero con una propria Determina di assegnazione della numerazione ad un fornitore di contenuti in ambito nazionale, motiva la decisione di praticare tale disparità di trattamento sulla base di un chiarimento dell'Agcom, secondo il quale, per motivi di natura tecnica gli operatori di rete locali non fornirebbero “sicurezza del raggiungimento di una diffusione nazionale del programma” e che “si potrebbero generare conflitti di numerazione”.
La stessa Determina continua sostenendo che “fermo restando che, laddove i fornitori di contenuti esprimano l'intenzione di essere trasportati da operatori nazionali, potrà essere loro attribuita la numerazione spettante...” ai canali digitali terrestri a diffusione nazionale.
Conseguenza di questa decisione è senz'altro l'affollamento negli LCN riservati alle Tv locali che però in alcune aree, come nell'area 3 (Lombardia, Piemonte Orientale, Parma e Piacenza), sono già insufficienti, cosa che non si verifica per le numerazioni riservate alle emittenti nazionali le quali risultano invece in larga parte vuote».