Frt: “Non c’è bisogno del piano delle frequenze”

Secondo la Frt, non si capisce la decisione dell’Agcom “di voler procedere, ad ogni costo, alla revisione del piano nazionale delle frequenze. Di fatto l’Autorità, in questi anni ha già deliberato un piano di assegnazione delle frequenze per ogni area”.

Ecco l'interessante nota apparsa sull'ultimo 'bollettino Frt' “Radio&Tv Notizie”:

«Martedì scorso il Presidente dell'Associazione Tv locali FRT, Maurizio Giunco, e il direttore Rosario A. Donato, hanno partecipato all'audizione indetta dall'Agcom per la revisione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali. Pur comprendendo l'esigenza dell'Agcom di individuare le frequenze per il c.d. “dividendo digitale” - data la necessità di indire la gara di assegnazione dei 5 multiplex - e di definire il numero di frequenze utilizzabili dal servizio pubblico, non si capisce però la decisione di voler procedere, ad ogni costo, alla revisione del piano nazionale delle frequenze. Di fatto l'Autorità, in questi anni ha, in occasione del passaggio al digitale terrestre, deliberato un vero e proprio piano di assegnazione delle frequenze per ogni singola area. Il Ministero ha, a sua volta, assegnato le frequenze attraverso una procedura flessibile di condivisione con tutti gli operatori nei tavoli preposti. E' stata, questa, una scelta vincente, che ha reso possibile, per la prima volta in Italia, la concreta realizzazione di un piano di assegnazione e la conseguente digitalizzazione con successo delle diverse aree tecniche. Di ciò l'Agcom ne è perfettamente consapevole.
Non si comprendono, quindi, le motivazioni della scelta di revisione del P.N.A.F., circostanza questa che ripercorrerebbe i tragici errori del passato, mettendo a serio rischio il completamento del processo di digitalizzazione. Nel corso dell'audizione il Presidente Giunco ha proposto all'Autorità di definire le frequenze del dividendo digitale e del Servizio Pubblico, e di procedere con le stesse modalità di questi anni, emanando cioè, singoli piani di assegnazione per aree tecniche. Una ripianificazione su base nazionale, infatti, attraverso l'eventuale realizzazione di reti nazionali in tecnica K-SFN, potrebbe portare alla modifica delle frequenze già assegnate ad uno o più operatori con conseguenze facilmente intuibili».

Intanto qualche “nota di soddisfazione” arriva dalle Regioni Piemonte e Campania.
In particolare, “la Regione Piemonte in fase di attuazione del bando già approvato a dicembre, in un confronto con l'Associazione Tv Locali FRT e con le emittenti del Piemonte, ha deliberato l'ampliamento dell'importo complessivo dell'intervento da 8,4 a 10,2 milioni di euro. Come si ricorderà un terzo della somma è a fondo perduto ed i restanti due terzi sono restituibili in cinque anni a tasso zero, per la quasi totalità. È fondamentale rilevare che l'Unione europea, sentita preventivamente dalla Regione, ha ritenuto corretto il criterio, proposto dalla FRT, del ricorso alla graduatoria regionale Corecom ai fini della redazione delle graduatorie e della ripartizione dei finanziamenti».

Inoltre, «la Regione Campania ha pubblicato sul BURC la graduatoria delle emittenti ammesse ai finanziamenti regionali per sostenere l'innovazione tecnologica e il passaggio al digitale terrestre delle tv locali. Le 47 imprese ammesse al finanziamento (20 sono state escluse), riceveranno, in regime di "de minimis", fino a un massimo di 200.000 euro. Le risorse messe in campo dalla Regione Campania ammontano a circa 7,7 milioni di euro. Per accedere ai finanziamenti, le emittenti hanno dovuto presentare un articolato progetto di innovazione con l'obbiettivo di rafforzare la quantità di contenuti informativi e giornalistici prodotti nelle aree servite. La FRT si congratula per la celerità con cui la Regione Campania ha proceduto con la valutazione tecnico-formale delle domande e la realizzazione della graduatoria, dimostrando in tal modo un'attenzione particolare e concreta nei confronti dell'emittenza locale. Lo stesso, purtroppo, non si può dire per la Regione Lazio che, pur partendo molto tempo prima con il Bando sull'audiovisivo, non ha ancora fatto sapere nulla circa lo stato di esame delle domande».

Pubblica i tuoi commenti