In una puntata de “Il senso della vita” Paolo Bonolis ha presentato un cortometraggio in cui un istrionico Gianfranco Funari interpreta un Johnny Weissmuller sulla via del tramonto.
Gianfranco Funari, noto per la sua irruenza e il suo "particolare" stile di conduttore televisivo, ha dato buona prova di attore drammatico in un cortometraggio, premiato al festival di Locarno, mandato in onda in una delle scorse puntate de "Il senso della Vita" di Paolo Bonolis.
"500 mila leoni: le ultime ore di Johnny Weissmuller" è stato scritto da Aldo Nove, diretto da Andrea Liberovici ed è la storia degli ultimi nove minuti di vita di Johnny Weissmuller, il nuotatore-attore che sul personaggio di Tarzan ha costruito il proprio successo; un successo che non l'ha accompagnato fino alla fine dei suoi giorni.
Il cortometraggio è stato girato in luoghi che nulla hanno a che vedere hanno con le sontuose ville con piscina delle star hollywoodiane (un mondo che per un certo periodo di tempo Weissmuller ha frequentato) ma che sanno di disperazione : un obitorio, spgli corridoi, una piscina vuota. È la semplice storia di un uomo che vive il successo in modo alterno: prima amato e conosciuto dal pubblico poi solo, abbandonato, angosciato e morto in solitudine. Nel cortometraggio si raccontano gli ipotetici ultimi nove minuti di vita dell'attore in manicomio.
"Racconta la disperazione di coloro che vivono in modo alterno il successo - spiega Gianfranco Funari - , racconta la stanchezza del pubblico che non riconosce più in te la grande star. È angosciante, emozionante. Il povero Johnny era così entrato nel personaggio di Tarzan che è morto disperato. Un giorno mi hanno detto: tu devi fare Tarzan. Io mi vedevo penzolante su una liana e ho appeso il telefono. Mi hanno richiamato e mi hanno spiegato che avrei dovuto raccontare gli ultimi nove minuti della vita di Tarzan. Ho detto di si".
Per Funari non è la prima esperienza come attore drammatico. Nel 2004 ha recitato la parte del vecchio Re Lear in "Re Lear - otto Flashback" cortometraggio diretto sempre da Aldo Liberovici su sceneggiatura di Aldo Nove e girato a Loano, nel Ponente Ligure. Gli otto flashback sono otto visioni che Re Lear ha nel momento in cui deve passare dalla vita alla morte e racconta otto episodi della sua vita, tramutati in otto videocassette, che verranno trovate da un presentatore (sempre Funari) e "gettate in pasto" al pubblico televisivo. Anche in questo caso, come in quello di "500 mila leoni: le ultime ore di Johnny Weissmuller" ci sono analogie tra scena e realtà, in particolare con il vissuto scenico di Funari, nel racconto di un potere e di un successo finiti e del tradimento-abbandono da parte di quelli di cui ci si fidava.