L’editore del ‘Secolo XIX’ Perrone proprio non ce la fa con la Radio e vuol licenziare i cinque componenti la redazione dell’emittente ligure, sostituendoli con un service. Proteste, mobilitazione, intervento della Regione.
Sottolineato che di serie difficoltà di Radio 19 si parlava da tempo in Liguria, il primo comunicato che pubblichiamo in merito è quello del Comitato di Redazione de 'Il Secolo XIX' e dell'Associazione ligure dei giornalisti:
«Per la prima volta nei suoi 125 anni di storia il gruppo editoriale di Carlo Perrone ha annunciato un piano di licenziamenti che prevede, entro il 31 dicembre, l'azzeramento della redazione di Radio 19, con la perdita del posto di lavoro per cinque giornalisti, che dovrebbero essere sostituiti da un service esterno. Si tratta di una scelta inaccettabile perché scarica sulle spalle dei giovani redattori gli errori imprenditoriali e manageriali che hanno portato Radio 19 nell'attuale situazione di difficoltà economico-finanziaria. Per questi motivi l'assemblea dei giornalisti del 'Secolo XIX' e di Radio 19, con l'appoggio dell'Associazione ligure dei giornalisti, ha chiesto l'immediato blocco dei licenziamenti, proclamato lo stato di agitazione e deciso tre giorni di sciopero, affidando al Comitato di redazione la scelta delle modalità di attuazione.
La redazione del Decimonono è ben consapevole della gravissima crisi che sta colpendo il settore editoriale e infatti, già ad agosto, ha siglato un oneroso accordo per il prepensionamento di 17 giornalisti, al quale doveva corrispondere un piano di riorganizzazione del lavoro che non è stato ancora presentato.
Oggi, di fronte alla crisi, deve prevalere, da parte di tutti, il senso di responsabilità e la capacità di progettare il futuro dell'informazione a fronte della “rivoluzione copernicana” in corso. La strada però non può essere certamente quella, puramente ragionieristica, dei tagli indiscriminati».
È seguita la risposta dell'Editore. Eccola:
«La difficile decisione presa dalla società Radio19 S.r.l. è la dolorosa conseguenza dell'ulteriore crollo del mercato pubblicitario che si è manifestato nel corso dell'anno sia a livello locale che nazionale e che purtroppo caratterizzerà quanto meno anche il prossimo futuro. Sono anni che il mercato ligure di riferimento soffre e nonostante questo l'azienda si è sempre attivamente impegnata per cercare di svilupparlo investendo ingenti risorse. I risultati sperati purtroppo non sono arrivati ed oggi la situazione economica è talmente grave da non rendere più sostenibile un'attività imprenditoriale svolta con le stesse modalità del passato. L'azienda riconosce l'elevato costo sociale della decisione assunta, che infatti è stata più volte rinviata, ma che non può ulteriormente esserlo se non pregiudicando le prospettive future della stessa».
Sembrerebbero dunque esserci pochi margini per trattare,a nche perché la scadenza di fine anno è vicinissima. Ma c'è stato già un intervento del Consiglio Regionale che potrebbe anche aprire a scenari diversi:
«All'unanimità è stato approvato - informa una nota del Consiglio Regionale - un ordine del giorno che ha come primo firmatario Stefano Quaini (Sel) e sottoscritto da consiglieri di maggioranza e opposizione, relativo al rischio di ridimensionamento o chiusura di Radio 19, emittente del 'Secolo XIX'. Nel documento si sottolinea che sono a forte rischio i livelli occupazionali: molte lavoratrici e molti lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro. L'ordine del giorno impegna pertanto la giunta “a convocare un incontro con l'editore del Secolo XIX e ad aprire un tavolo di confronto con tutte le emittenti private liguri al fine di adottare tutte le misure necessarie per affrontare la crisi del settore e tutelare lavoratrici e lavoratori”».