Gentiloni su Telecom: Mediaset non può acquistarla

Il ministro delle Comunicazioni ha ribadito al Senato che la legge esclude non solo il controllo ma anche il collegamento tra Mediaset e Telecom Italia. Una precisazione quanto mai opportuna…

La Legge vieta l'acquisto di Telecom Italia da parte di Mediaset. Lo ha ribadito il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, durante l'audizione al Senato di oggi. "Dal punto di vista delle leggi vigenti e della normativa Antitrust, la legge 112 del 2004 esclude non solo il controllo - ha spiegato - ma anche il collegamento tra le due aziende".

La legge Gasparri prevede "l'esclusione di influenza notevole di aziende quotate dal 10% in su - ha precisato Gentiloni - ma non è esclusa anche sotto questa soglia". Sotto il 10% però, secondo il Codice Civile, sono le autorità a dover stabilire se questa "influenza notevole" c'è o meno. In sostanza, secondo quanto ha dichiarato Gentiloni, Mediaset non può detenere una quota di minoranza che le le consenta una "influenza notevole" su Telecom Italia, che è data per certa con partecipazioni a partire dal 10%.

Le dichiarazioni di Gentiloni hanno il merito, a nostro parere, di dire finalmente una parola chiara in una ridda di ipotesi, dichiarazioni, scenari più o meno fantasiosi che prospettavano un collegamento fra Mediaset (o Fininvest o Mediolanum; non a caso tutte e due le società oggi hanno chiarito che non vi sono trattative in atto) e Telecom (Olimpia), per acquisire il controllo del gruppo. Berlusconi potrebbe invece forse partecipare in posizione decisamente minoritaria - sembra di capire - a eventuali cordate italiane che si candidino ad acquistare Telecom (Olimpia).

Molto inquietante è, invece, il fatto che sull'onda del semplice possibile mantenimento in mani italiane di Telecom e per giunta in cambio di possibili 'patti politici ad alto livello', si sia ipotizzato da parte di qualcuno, anche nel Centro-Sinistra, che si potesse realizzare un'alleanza, se non una bella fusione, Mediaset (Fininvest)-Telecom, che non solo sarebbe vietata dalla legge Gasparri voluta dallo stesso Governo Berlusconi (!) ma che spazzerebbe via qualsiasi ipotesi non solo di legge sul conflitto d'interessi ma anche di semplice normativa antitrust, come esiste in tutto il mondo. Due operazioni che toglierebbero - per inciso - qualsiasi credibilità all'attuale Governo e alla maggioranza parlamentare di Centro-Sinistra, che sulla carta (solo sulla carta, a questo puntoO), stanno lavorando proprio per questi due obiettivi (Mauro Roffi).

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