Giochi a premi sotto inchiesta

Chiamare o non chiamareO Giocare o non giocareO Questo è il problema… Unite da giochi telefonici non autorizzati dal ministero delle Finanze, Rai, Mediaset e La7, sono finite sotto inchiesta.

La prima è stata La7 con "Call game", seguita da "Vinci 3", gioco inserito all'interno di "Dom & Nika In" e poi via via tutte le altre. Sotto accusa anche "Chi vuol essere milionarioO" e la Sarabanda di Papi in onda su Italia 1.

Gli avvisi di garanzia sono quattordici, firmati Pierfilippo Laviani, il sostituto procuratore romano titolare dell'inchiesta che il 5 marzo aveva disposto il sequestro delle videocassette delle trasmissioni in oggetto. Sotto inchiesta sono finiti alcuni responsabili di Rai, Mediaset e La7 e alcuni organizzatori e "importatori" dei giochi, che fanno capo a due società appartenenti ai gruppi "Mediagames srl" e "Aran Endemol spa".

Tra gli illeciti il fatto che i giochi sono stati organizzati e mandati in onda senza l'autorizzazione del Ministero delle Finanze e la circostanza che i partecipanti hanno dovuto effettuare le chiamate a numeri telefonici a pagamento. Chi chiamava non aveva chiaramente la certezza di partecipare ma veniva selezionato per una successiva partecipazione in diretta televisiva, mentre, cosa che probabilmente la casalinga ignora, i premi in palio nelle dirette tv derivavano proprio dagli introiti di queste chiamate.

In sintesi, le accuse sono quelle di aver organizzato e pubblicizzato in concorso tra loro questi giochi abusivamente, senza la concessione ministeriale prevista dalla legge; alla fine le sanzioni previste arriverebbero a tutela sia dello Stato che dei partecipanti ai giochi.

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