Giorgino “sospeso” dalla conduzione del Tg1

Francesco Giorgino almeno per adesso non dovrebbe più condurre il Tg1 per decisione del direttore Mimun. La notizia ha sollevato clamore, anche perché anticipata da Nuccio Fava dei Popolari-Udeur (ex direttore del Tg1). Un’interessante intervista a Millecanali.

Vediano cosa è successo oggi nella cronaca di www.repubblica.it:

"All'origine della decisione del direttore del tg Clemente Mimun, un'intervista (che il giornalista sosterrebbe essere solo frutto di una conversazione privata) e che è stata pubblicata sabato da 'Libero' in cui Giorgino critica il suo direttore e lo stesso Tg1: "Non mi pare di essere uno dei suoi prediletti". "Ho un dissenso con lui sul modo in cui ha gestito certe notizie", è scritto nell'intervista. E poi Giorgino aggiunge: "Ho contestato i fischi tagliati e gli applausi finti".

"Divertente e incredibile, Giorgino come Santoro e Biagi", è il commento di Nuccio Fava che definisce la decisione del direttore Clemente Mimun "un atto caporalesco. Il direttore - commenta l'ex direttore del Tg1 - ha sicuramente i poteri per farlo, ma il suo resta un atto di arroganza e di prepotenza da fine regime".

"Un atto discriminatorio", così Fnsi, Usigrai e Associazione stampa romana definiscono l'allontanamento dal video di Giorgino. Le organizzazioni sindacali colgono l'occasione per denunciare anche la rimozione di Stefania Conti dall'incarico di coordinatrice della rubrica del Tg2 Nonsolosoldi: "Si tratta di decisioni assunte dai direttori del Tg2 Mauro Mazza e del Tg1 Clemente Mimun che hanno un sapore chiaramente discriminatorio - sottolineano i sindacati - . Sia Stefania Conti che Francesco Giorgino hanno infatti apertamente criticato la linea informativa e la gestione delle due testate".

Resta da dire che alcune prime perplessità da parte di Giorgino sulla conduzione del Tg1 da parte di Mimun erano affiorate già nell'intervista concessa a Millecanali dallo stesso Giorgino a commento del suo recente libro "Dietro le notizie" e pubblicata sul numero di maggio della rivista (attualmente in edicola).

Ecco di seguito il testuale 'botta e risposta' fra il nostro Mauro Scarpellini e Giorgino da cui emerge questa cauta 'presa di distanza' del conduttore rispetto al direttore del Tg1:

"Le va dato atto che nel suo libro non manca né lo spirito pedagogico, né un elenco delle storture del sistema mediatico italiano. Allora approfittando della sua chiarezza le chiedo: inforcando gli occhiali dello studioso, cosa critica del Tg1, la testata dove lavoraO

Vede, il libro è stato concepito per le Università. Ma poiché tratta argomenti che possono interessare l'opinione pubblica ho cercato di scriverlo in modo che fosse comprensibile anche ad un pubblico più ampio. Sono partito da scelte individuali, come la selezione delle notizie, il loro trattamento, la gerarchizzazione per poi allargare il discorso immaginando scelte di sistema. Infine, ho svolto il processo inverso, perché attraversando il tema dell'etica sono ritornato alle scelte di carattere individuale.

Per quanto riguarda il Tg1, direi che i rischi di distorsione involontaria sono gli stessi del sistema complessivo di informazione. Non ho critiche particolari da rivolgergli, come studioso. L'unica osservazione che mi sento di fare al Tg1 ha un carattere, diciamo, più interno: rispetto al passato si è ridotta di molto la capacità di dialogo tra la Direzione e la Redazione e questo soprattutto in relazione al mantenimento della centralità della testata nell'offerta informativa di RaiUno".

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