Gli attori al posto dei politici

Le’buone cause’ sono sempre più affidate a personaggi del mondo dello spettacolo. I politici si sentono defraudati del loro potere in questi ambiti ma spesso se lo meritano proprio…

L'arresto di George Clooney per la dimostrazione non autorizzata a Wahington, D.C. contro il Sudan, ha portato alla ribalta gli articoli di Massimo Gaggi per “Il Corriere della Sera” e Maurizio Molinari per 'La Stampa”, sull'argomento dei divi che vogliono far politica.

Lo scorso febbraio, mentre ero a Londra lessi sul 'Daily Mail', un diffuso quotidiano conservatore, il commento di Christopher Hart: “Salvateci da questi divi egotistici che pensano di essere statisti mondiali”.
Interessato all'argomento cercai di mettermi in contatto con il giornalista tramite la redazione del “Daily Mail”, ma senza successo. Hart si é rifiutato di rispondere.

Volevo dire ad Hart che quando afferma che gli attori dovrebbero limitarsi a leggere i copioni e non improvvisare con la politica, non dice nulla di nuovo. Ma anche che aveva toccato un argomento per me valido, tanto da scriverci un editoriale per “VideoAge Daily” e cioé, chi è piú qualificato a parlare di affari internazionali? I finanzieri? Spero di no, dopo il disastro recente dei mercati internazionali. I politici, come Ahmadinejad, o passando alla lettera B, Berlusconi, Blair e Bush? Oppure con la C, Chavez e Cheney? Con discreditati “statisti” possiamo coprire tutto l'alfabero, arrivando alla lettera W, con Wulff.

Gaggi sul “Corsera” aveva sminuito gli attori che parlano di politica definendoli “radical chic”, mentre Molinari su 'La Stampa” faceva notare gli insuccessi degli attori con le loro opere di beneficenza. Il giornalista inglese aveva anche affermato in altre occasioni, e sempre sul “Daily Mail, che “gli attori sono bravi a recitare, ma a poc'altro. Quando cominciano a parlare di politica é meglio tapparsi le orecchie e canticchiare”.

É ovvio che ad Hart non piacciono gli attori e nemmeno la loro mission di intrattenimento, di sensibilizzazione e di provocazione per arricchire la vita culturale del pubblico.
Si chiede Hart: “Chi ha dato a queste celebritá il diritto di nominarsi statisti mondiali?”

Stimolato da queste affermazioni, le domande che volevo fare al giornalista erano: secondo te, i politici sono migliori? Vogliamo continuare a tollerare le bugie, la disonestá e l'incompetenza di molti politici? Avrei anche voluto dirgli che gli attori famosi sono popolari in tutto il mondo, mentre i politici sono conosciuti solamente a livello locale (ed anche lì parzialmente). Quindi se c'é qualcuno che puó parlare per conto della gente del mondo é un attore, non un politico, un accademico o un finanziere.

Un'altra domanda che volevo fare ad Hart era: chi riceverebbe piú attenzione dai cittadini e dalla stampa, Angelina Jolie (presa in giro in uno dei suoi articoli) mentre visita l'area di N'Djamena nel Ciad per monitorare la crisi a Darfur, oppure Jeffrey Archer?

Per essere piú specifici circa le affermazioni di Hart, cominciamo con le isole Malvinas (Falkland per gli inglesi), un argomento caro a Sean Penn, ma che irrita Hart e su cui Gaggi si era soffermato nell'articolo del “Corsera” dello scorso febbraio. Nel 1982 l'opinione pubblica mondiale sostenne l'invasione britannica delle isole come opposizione al regime militare argentino. Oggi la situazione sarebbe completamente diversa ed i Paesi dell'America Latina appoggerebbero l'Argentina, anche militarmente se necessario. Pertanto il monito di Penn agli inglesi non dovrebbe essere preso alla leggera.

Poi Hart continua la sua requisitoria chiedendo quale qualifica abbia Sharon Stone per parlare al Forum Economico di Davos. Ci sono ricchi politici ed economisti autodidatti che vanno a Davos per farsi notare o per rappresentare gli interessi dei finanzieri e banchieri che hanno portato il mondo alla rovina. Quando Stone va nello stesso villaggio svizzero a muovere le acque, il fatto che la stampa puó bilanciare i resoconti dovrebbe essere apprezzato, non denigrato semplicemente perché Hart la biasima per essere apparsa senza mutande in uno dei suoi film. Dopotutto quanti politici e finanzieri di alto rango sono stati colti con le mutande abbassate nei loro uffici?

Infine Hart cita Charlie Sheen che ha detto, a proposito delle Torri Gemelle che “i grattacieli sono crollati con una demolizione controllata”. Forse Hart non sa che fu creata una commissione d'inchiesta perché i motivi del crollo non erano chiari e molte famiglie delle vittime del disastro del 9-11 hanno poi criticato le motivazioni della commissione. Quindi non scartiamo a priori i dubbi di Sheen ed affidiamoci pure a personaggi popolari a livello mondiale, piú che a politici discreditati e di livello locale, per portare alla ribalta temi e problematiche di impatto globale.

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