‘Ingenui e sprovveduti: il business Tv all’estero non é per gli italiani’. Lo sostiene senza mezze misure il periodico ‘Video Age’, citando i casi Endemol e Zodiak.

Ecco come ha titolato in copertina “VideoAge” in una delle sue edizioni quotidiane al Mipcom di Cannes, la principale fiera dell'audiovisivo del mondo: “Caso da manuale: italiani nel business della Tv britannica”. Ma il sottotitolo era più critico: “Il settore Tv italiano affronta avversitá in Italia e all'estero”.
Diretta da Dom Serafini, “VideoAge” é una delle principali testate nel settore Tv internazionale e durante le fiere Tv, ci assicura il diretto interessato (da sempre nostro fedele collaboratore), conta fino a 10 volte piú inserzionisti del venerabile concorrente “Variety”.
Il servizio sulle “disavventure italiane all'estero” (come le definisce il giornale) é a cura di due giornalisti di “VideoAge”, Bob Jenkins di Londra e Erin Somers di New York, entrambi a Cannes in occasione del Mipcom, e riguardano principalmente le società Endemol e Zodiak-Rdf, entrambe aventi la sede principale a Londra.
Endemol é 'quasi' controllata da Mediaset, mentre Zodiak-Rdf è di proprietá della De Agostini e di alcuni altri azionisti di minoranza. A detta del direttore, il servizio é stato sollecitato da molte domande incredule pervenute specialmente da Hollywood a “VideoAge” - sapendo del “collegamento italiano” della testata - sulle strategie incomprensibili delle societá italiane nel campo dell'intrattenimento internazionale.
La conclusione raggiunta dagli autori dopo aver descritto i vari passaggi di proprietá della Zodiak-Rdf, i passi falsi e i forti debiti della Endemol (circa 2,4 miliardi di euro) é che con la Televisione gli italiani hanno successo all'estero in Paesi come la Spagna (dove Mediaset possiede la rete Tv Tele 5 e De Agostini la rete A3), ma si trovano in difficoltá in paesi piú competitivi e finanziariamente raffinati come l'Inghilterra.
Nonostante la montagna di debiti, Endemol ha fatto una serie di acquisti considerati insensati a livello strategico ed economico, incluso quello di Southern Star, una societá di distribuzione
australiana con un “povero” management che era in vendita da anni.
Da parte sua, De Agostini si é prima accollata Zodiak, “un groviglio di 30 societá sparse in 18 Paesi”, poi ha strapagato per Rdf, un gruppo che per un certo periodo è stato messo al bando dalle principali reti Tv britanniche per aver falsificato un programma sulla regina Elisabetta II.
Nell'articolo “VideoAge” ha fatto notare come entrambe le societá inglesi si siano affrettate a rispedire a casa i loro due unici manager italiani. L'articolo ha anche sottolineato la coincidenza della vicinanza dei padiglioni delle due societá alla fiera e come Mediaset e De Agostini siano in concorrenza non solo a livello televisivo ma anche a livello politico, essendo una chiaramente nel centro-destra e l'altra “vicina” al centro-sinistra.
Inoltre, entrambe le societá hanno un azionista in comune: John de Mol, co-fondatore di Endemol. L'articolo ha infine esposto le ulteriori difficoltá che entrambe le societá dovranno affrontare, in quanto percepite come troppo 'locali,' a differenza delle societá americane, che sono abitualmente accettate a livello internazionale.