Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, la Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo Silvia Costa, il Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto: sono questi alcuni dei rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato nei giorni scorsi agli Stati Generali dell’Animazione, che si sono tenuti a Roma. Promossi dalle associazioni di settore Cartoon Italia e Asifa Italia in collaborazione con ANICA, gli Stati Generali hanno affrontato i temi caldi del settore dell’animation in Italia, a partire dal saluto del presidente ANICA Riccardo Tozzi e dagli interventi di apertura di Anne-Sophie Vanhollebeke (presidente Cartoon Italia) e Maurizio Forestieri (presidente Asifa Italia).
Le imprese del settore, i produttori e i distributori cinematografici, i broadcaster e altre associazioni hanno portato il loro contributo di proposta nelle altre sessioni del Convegno per un rilancio profondo del comparto sia a livello nazionale che internazionale.
Il 2016 sarà per l’animazione, come per tutto il sistema cinematografico e audiovisivo nazionale, un anno cruciale sia per gli annunciati provvedimenti legislativi in materia sia per l’imminente riassetto del servizio televisivo pubblico. Com’è noto il settore dell’animazione ha delle caratteristiche peculiari per i modi di produzione, per il pubblico di riferimento e per la globalità del mercato. Di questo, e della rilevanza industriale, artistica e culturale del settore, è opportuno tener conto in sede di regolamenti attuativi del nuovo disegno di legge su cinema e audiovisivo, nell’ambito della riforma e riorganizzazione della Rai e nel rispetto delle quote di produzione da parte delle emittenti e delle altre piattaforme distributive private.
Grazie al supporto di RaiCom, i risultati degli Stati Generali dell’Animazione Italiana 2016 verranno presentati a Venezia venerdì 8 aprile nell’ambito del Festival Internazionale dell’Animazione Televisiva ‘Cartoons on the Bay’.
La dimensione del comparto dell'animazione in Italia, secondo quanto illustrato agli Stati Generali, sarebbe di ottanta aziende con circa 3.000 addetti e un fatturato annuo di oltre 100 milioni di Euro. Buona parte del fatturato è dovuto agli accordi di co-produzione con i partner internazionali. L'attività genera investimenti sul territorio nazionale per circa 70 milioni di Euro. Complesso il rapporto con il sistema televisivo italiano, che conta 22 canali per bambini e ragazzi. Solo l'11% della programmazione è di produzione italiana (mentre in Francia la produzione nazionale occupa il 42%). Il principale partner di mercato è la Rai con un budget annuo di 15 milioni. Gli altri broadcaster “sono praticamente inesistenti sul fronte produttivo, inclusi Disney Channel e Cartoon Network”.
La produzione di una serie o di un lungometraggio in animazione richiede circa tre anni. Durante questo periodo decine di artisti e tecnici, per lo più giovani, vengono impiegati a tempo pieno in regime contributivo Enpals/Inps. Si producono serie Tv e film che in alcuni casi sono arrivati in tutto il mondo (ad esempio la serie ‘Winx’ è stata distribuita in 170 Paesi). A causa degli alti costi di produzione il sistema di finanziamento delle produzioni si basa generalmente sulla co-produzione internazionale.
Considerando che il produttore italiano arriva a coprire generalmente, insieme al broadcaster nazionale, dal 40 al 60% del budget, deve reperire il resto sul mercato internazionale.