Google Big Tent: sotto il tendone di Google per unire tradizione e innovazione.
È tornato il 9 ottobre il secondo appuntamento di Google Big Tent, per affrontare il tema 'Made in Italy: la sfida digitale' (il primo incontro, il 4 luglio scorso, aveva affrontato il tema di 'Cultura e contenuti nell'era digitale'). Questa seconda kermesse è stata ospitata presso il Tempio di Adriano (particolarmente gremito) di piazza di Pietra, location suggestiva, pezzo di storia della Roma antica, allestito in chiave moderna con luci e colori, in un interessante mix che intendeva coniugare 'vecchio e nuovo'.
L'allestimento probabilmente è stato ispirato proprio dal tema del giorno, il rilancio del 'made in Italy' attraverso il digitale, ovvero la capacità di coniugare i saperi della tradizione italiana alle nuove tecnologie.
La mattinata, promossa da Google e da Unioncamere, ha visto alternarsi sul palco numerosi ospiti e finanche Mr. Google in persona: lo 'special guest' Erich Schmidt.
La kermesse ha costituito l'occasione per annunciare un nuovo progetto e un importante investimento dell'azienda di Mountain View che punta proprio a promuovere il 'made in Italy' all'estero tramite il digitale.
Durante il dibattito che ha preceduto l'intervento del presidente di Google sono state illustrate alcune 'success stories' di aziende italiane dei differenti settori (vino, caffè, prosciutto, salotti) che, dopo un periodo di difficoltà sono riuscite a rilanciare il loro brand grazie al digitale.
Riccardo Monti, presidente dell'Ice ha sottolineato la straordinaria forza della leva digitale per la ripresa e il rilancio dell'impresa italiana: “I nostri prodotti si vendono bene, soprattutto quando hanno una storia da raccontare”.
Susanna Camusso, leader Cgil, ha rimarcato con veemenza l'importanza degli investimenti in istruzione e conoscenza anche per eliminare 'gli esclusi'.
Ermete Realacci, Presidente di Symbola, ha evidenziato le molteplici realtà di successo presenti sul territorio peninsulare: si tratta di piccole e medie imprese che hanno saputo orientarsi al digitale e proiettarsi al mercato internazionale. La forza dell'Italia risiede infatti in prodotti di qualità, spesso di nicchia che, grazie alla rete, possono raggiungere la piazza globale.
Grande energia da parte del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che si è impegnato a fare di Roma la più grande città di innovazione e start-up d'Europa, in cui le tante eccellenze possano confrontarsi e crescere: “La politica istituzionale deve rinnovarsi, investendo in nuovi luoghi in cui creare ricchezza”.
In conclusione, Zingaretti ha rimarcato l¹importanza del legame con i territori: “In Italia non si vende solo la bottiglia di vino, ma tutta la storia che gli sta dietro”.
La Ministra alle politiche agricole Nunzia De Girolamo ha sostenuto di voler far tornare l'agricoltura “figa” (testuale). Ha ritenuto quindi di sottolineare l'importanza strategica di un'agricoltura 2.0, accennando peraltro ad un progetto in cantiere con Google per il 2014. “Internet rappresenta la chance di ridare a tutti uguali condizioni di partenza e recuperare il sogno di un'Italia in cui si può tornare a lavorare e a farlo dignitosamente”.
La frase d'esordio di Erich Schmidt è stata 'Italy is a good brand'. L'Italia, secondo Mr. Google, è un Paese che gode di grandi ricchezze e gli italiani sono un popolo pieno di creatività e ingegno. Ma per dare pieno sviluppo a queste potenzialità bisogna ripartire dalle nuove generazioni, cambiare impostazione. “Perché il 'made in Italy' ha lamentato Schmidt che ormai è un brand mondiale e una garanzia di qualità, non è ancora abbastanza presente online”.
È proprio per questo che il gigante di Mountain View ha deciso di investire nel made in Italy, a partire da 3 aspetti: 'Far conoscere le eccellenze nascoste, diffondere tra gli imprenditori le competenze digitali e valorizzare i giovani come promotori della transizione al digitale dell¹economia italiana'.
Rivolgendosi al Governo italiano, Schmidt ha lanciato un appello: “Le piccole imprese molto spesso non si trovano nei grandi centri, ma necessitano di connessioni veloci, banga larga, wireless, Lte. La pubblica amministrazione deve farsi carico dell'alfabetizzazione digitale perché questo impegno verrà ampiamente ripagato nei prossimi decenni. Inoltre deve proteggere gli imprenditori, persone particolari. Infine c'è un'altra cosa da fare: ammettere nuovi ingressi ed eliminare determinate leggi, per aprirsi al mercato. Non serve altro, il resto verrà da sé”.
In conclusione, Schmidt ha rimarcato l'assoluta centralità di due punti cardine: investire sull'educazione, ovvero sull'acquisizione di competenze digitali e sullo sviluppo della rete a banda larga. Il concetto di 'formare gli italiani per il futuro' è un tema chiave che Schmidt ha più volte rimarcato.
Chissà cosa penserà il Governo di queste proposte, che certamente non potrà fingere di non aver sentito. Certamente quella di Google è stata un'operazione promozionale importante ma ben venga questo impegno. Del resto se al rilancio del Paese non pensa il Governo, che almeno ci pensi 'Big G'.