Sembrano confermate le voci che vogliono prossimo l’addio di Giorgio Gori a Mediaset; l’attuale direttore di Canale 5, dopo una stagione d’oro (per lui e per la rete) che ha visto diventare Canale 5 la prima Tv italiana,
sembra intenzionato a fondare nei prossimi mesi una società di produzione in proprio.
Secondo indiscrezioni, sarebbero stati anche problemi ed equilibri interni di potere a Mediaset, oltre ad alcune divergenze con il vicedirettore della stessa Mediaset Piersilvio Berlusconi, a spingere Gori a lasciare una direzione che lo ha visto raggiungere e superare tutti gli ambiziosi obiettivi che si era prefisso a inizio stagione.
Il probabile successore (a fine stagione, se tutto andrà come previsto) sarà Giovanni Modina, oggi coordinatore dei palinsesti Mediaset e uomo fidato di Piersilvio.
Ma se a Mediaset c'è qualche timore per una nuova situazione "senza Gori", alla Rai è dramma: le improvvise dimissioni di Pierluigi Celli, nell'occhio del ciclone per le 'licenze' di Luttazzi a "Satyricon' (il programma, provocatorio e disinibito, è stato sospeso dal direttore di RaiDue Freccero dopo una gag a base di presunta coprofagia), aprono un pericolosissimo vuoto alla vigilia delle elezioni.
È prevedibile che alla Rai (e nel mondo della politica) ora succeda di tutto.