Un decreto per “allargare” le maglie della legge Bassanini sul numero dei Ministeri ed ecco mantenuto in vita il Ministero delle Comunicazioni, dicastero ritenuto troppo ‘strategico’ per essere accorpato ad altri, come pareva in un primo momento.
Non a caso il nuovo Ministro Maurizio Gasparri ha giurato in un secondo momento e non assieme agli altri Ministri nella giornata di lunedì 11 giugno.
Il neonato secondo Governo Berlusconi vede allora alle Comunicazioni appunto Gasparri di AN, noto finora più per l'attività di partito che non per un'esperienza specifica in questo settore (di cui invece si sono occupati a lungo in Alleanza Nazionale il presidente della Regione Lazio Storace e Landolfi, entrambi ex presidenti della Commissione di Vigilanza), mentre i due sottosegretari (non è prevista qui la nuova figura del viceministro) sono entrambi di Forza Italia.
Il primo è Massimo Baldini, che ha 'governato' negli ultimi anni la politica del partito in questo settore ed è stato grande protagonista di duelli e accordi in sede parlamentare; il secondo è Giancarlo Innocenzi, esperto della materia televisiva in quanto ha lavorato per anni in questo settore, prima di essere responsabile per l'Informazione di Forza Italia e poi, in tempi più recenti, essere protagonista della progressiva espansione della società Sitcom, nota per la produzione di canali tematici satellitari in Italia e all'estero.
Si forma così un trio inedito alle Comunicazioni e si può immaginare una divisione dei compiti che, come accaduto finora, veda Gasparri in un ruolo più 'istituzionale' ma meno quotidianamente operativo, mentre della materia Tv in senso stretto potrebbero occuparsi i due sottosegretari, con Innocenzi più in una veste 'pratica' e Baldini in una più 'politica'.
Non diversamente è stato, del resto, nei vari Governi susseguitisi fino ad oggi: il precedente del '94 vedeva Tatarella, ancora di AN, ministro e Antonio Marano (Lega Nord, ora 'in predicato' di andare alla Rai come Consigliere) come sottosegretario operativo, mentre Maccanico e poi Cardinale hanno sempre avuto al loro fianco soprattutto la figura-chiave fissa del sottosegretario Vincenzo Vita (che ora potrebbe a sua volta approdare alla Rai accanto a Marano).