Giovanni Minoli tornerà alla Rai.
Al momento in cui scriviamo la notizia viene ormai data per scontata ed era del resto prevedibile, dopo la repentina uscita di scena a Stream e una volta che siano davero 'sopiti' i rancori del recente passato.
La destinazione di Minoli dovrebbe essere di tutto rilievo, poiché dovrebbe trattarsi della 'poltrona' di capo della fiction Rai, attualmente occupata da Stefano Munafò, che dopo i successi del recente passato é incappato nei bassi ascolti delle sue ultime mini-serie (preferite, con una scelta di cui lo stesso Munafò sembra essersi già pentito, alla fiction di lunga durata tipo "Un medico in famiglia").
E a Minoli deve molto Stream, dove dopo "Il Grande Fratello" e la Champions League (scelte felici di Minoli), anche Roma Channel sta dando soddisfazioni. Ma a Stream ci sono anche voci di tutti i tipi: si è parlato persino di dimissioni del "gran capo" Lucia Morselli, che potrebbe andare al Gruppo Cecchi Gori. Ma questo 'rumor' (come quello della volontà di dismissione immediata del suo 50% da parte di Telecom Italia) non ha trovato conferma alcuna.
Sempre a proposito di "rumors" Giuseppe Turani ha rilanciato su "Repubblica" la voce della volontà di Berlusconi di vendere Mediaset (e forse addirittura Fininvest) a Murdoch prima delle elezioni.
Ma anche alla Rai potrebbe essere vicina (magari subito dopo le elezioni) l'ora dell'addio di Pirluigi Celli, già candidato da parecchi a succedere a Pelliccioli alla Seat (ma la cosa, ovviamente, è tutta da verificare).
Certe invece le nomine di Davide Passero, ex RaiNet, ai media radiotelevisivi del Gruppo Class, di Mario Giordano, per pochissmo al Tg1 con Lerner (non senza polemiche), alla direzione di "Studio aperto" di Italia 1 e di Francesco Di Domenico ad amministratore delegato di RaiSat, di cui Luigi Mattucci resterà presidente.