Grande successo della fiction su Sarajevo

 

Grande successo di pubblico per la prima puntata di “L'angelo di Sarajevo”, fiction in due episodi di RaiUno tratta dal libro “Non chiedere perché” del giornalista Rai Franco desperienza di inviato a Sarajevo durante la guerra dei Balcani. Spostato dal lunedì al martedì per non “scontrarsi” con il nuovo “Scherzi a parte” (chiusosi ieri), il programma ha registrato ben il 27,05% di share con 7 milioni 484 mila spettatori.

È il luglio 1992 quando, con matrimonio fallito alle spalle, Marco De Luca (Giuseppe Fiorello), giornalista televisivo di successo, viene inviato a Sarajevo per raccontare la guerra e l'assedio alla città. Durante un servizio in un orfanotrofio incontra Malina, una bambina orfana di dieci mesi, e smettendo i panni dell'inviato rimane talmente colpito dalla tenera Malina da decidere di adottarla, non senza varie difficoltà, e portarla in Italia.

Tutto si svolge in una città sotto assedio, con il pericolo di un micidiale cecchino, gli ostacoli dell’ambiguo colonnello Babic (Adnan Haskovic), il problema dei doveri del lavoro. Marco persegue comunque il suo obiettivo coinvolgendo il cameraman Romano (Luca Angeletti), l'autista Kemal (un bravo Radoje Cupic), la giornalista responsabile dell’Eurovisione Karen (Thekla Reuten) e l'operatrice umanitaria Maria Teresa Giovannelli (Emanuela Grimalda).

Della città di Sarajevo si vede poco e la scrittura è influenzata da alcuni luoghi comuni su una guerra ben più complessa di quanto appare, sulla base della banalizzazione di un conflitto etnico-religioso. Nel complesso, tuttavia, la fiction racconta, tramite le vicende personali del protagonista, che sono quelle che rimangono in primo piano, la storia dell'assedio alla città e la sua popolazione.

Nella narrazione si intrecciano quindi i temi della guerra, l'adozione internazionale, gli aiuti umanitari, il lavoro degli inviati e i rapporti tra giornalisti nelle zone di guerra.

Beppe Fiorello dimostra ancora una volta di essere un buon attore, nonostante la sceneggiatura che troppo spesso lo descrive come un uomo che vuole a tutti i costi indossare le vesti del supereroe o ricalca un po' l'idea degli “italiani brava gente”; non bisogna tuttavia dimenticare che il testo nasce per descrivere la storia di un uomo che ha come sfondo un conflitto, senza l'intenzione di spiegarlo, tentando piuttosto di descriverlo.

Prodotta da RaiFiction e Picomedia, la miniserie è diretta da Enzo Monteleone (regista di ‘Walter Chiari - fino all'ultima Risata’ o ‘Il capo dei capi’ e sceneggiatore di film come ‘Puerto Escondifo’.‘Mediterraneo’ o Alla rivoluzione sulla due cavalli!).

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